Il pubblico è in Rivolta.
Code alla cassa, parcheggi pieni, l'evento ufficiale su Facebook ha come titolo la parola SOLD OUT. Questa é la data da tutto esaurito dei Verdena in Veneto, al Rivolta di Marghera. Il caldo sparato nella ex fabbrica adibita a zona concerti si mescola presto all'odore di ogni tipo di fumo e noi ci ritroviamo nella nebbia più fitta che nemmeno Milano a novembre.
Salgono sul palco alle 22.15 i Jennifer Gentle, gruppo rivelazione, che ci chiediamo come mai non conoscevamo. Hanno una presenza scenica talmente inaspettata che per un po' perfino dimentichiamo di star aspettando i Verdena.
Vogliamo spezzare una lancia a favore del Rivolta, noi ormai abituate ai locali milanesi: un circolo sopravvissuto indenne alle mode del momento, dove non ci sono ragazze impellicciate più interessate a salire sul palco che a sentire la musica, dove il pubblico non sta con i telefonini puntati sul palco pronto a taggarsi, dove ti fanno entrare con le bottiglie di vino e non ti rompono il cazzo se fumi.Sono le 23.30 quando le luci blu si accendono sul palco.
Senza giri di parole, come sempre fanno, i Verdena vanno dritti alla musica, intensa, primitiva. Cominciano, snocciolando le perle di “Endkadenz Vol. 1”, con Ho una fissa per passare poi al primo singolo estratto Un po' esageri e il capolavoro Sci desertico, perfetta anche live. Davanti al palco é eccitante ma non si respira, in fondo alla sala i Verdena sono solo dei puntini sopraffatti dalla voce dei baristi.
Nessuna parola, un timido saluto, é ormai l'una.
Lasciano il palco.