Verdini indagato per truffa

Creato il 28 ottobre 2011 da Madyur
In Pdl se non è zuppa è pan bagnato. Verdini come Berlusconi indagato da varie procure e messo sotto inchiesta per varie vicende. Quindi oltre per il P3 è indagato dalla Procura di Firenze per una truffa con i fiocchi.

L’importo era di 11 milioni di euro e il tempo in cui si è protratta dal 2002 al 2010. Odiosa perché il denaro è quello pagato da noi , con le tasse, alla voce contributi a sostegno dell’editoria. Quelli incassati con il raggiro della Ste , la società editrice del Giornale di Toscana  (quotidiano in abbinamento con “Il Giornale”) di cui Verdini è socio.
Accade che la Guardia di Finanza abbia sequestrato beni di valore equivalente all’importo della truffa , bussando a casa Verdini , delle abitazioni di altri 20 indagati e degli uffici della Ste. Congelando conti correnti , mettendo sigilli a immobili , portando al deposito macchine di lusso.
Verdini si dice offeso e costernato da un’attenzione giudiziaria i limiti dello stalking. Incassa la solidarietà di Bondi . Mentre Marco Rocchi offende i Pm “C’è un chiarissimo errore nell’interpretazione della legge in materia di contributi all’editoria”.
Il decreto di sequestro preventivo disposto dal gip raccontano un’altra storia. Che ha due momenti chiave. Il gennaio del 2002 e il settembre del 2009. Nel gennaio 2002 Verdini ha un’urgenza. Fare acquisire il controllo della Ste da una cooperativa. Requisito necessario per poter attingere ai fondi pubblici a sostegno dell’editoria. La cooperativa non c’è. E Verdini ne mette a piedi una fittizia : la Nuova editoriale Scarl.
Nel decreto di sequestro risulta che nessuno dei soci ha mai prestato il proprio lavoro. Il denaro con cui la cooperativa acquisisce il 51% della Ste non esce dalle tasche dei suoi soci. Ma escono dai soldi di Roberto Bartolomei , rappresentante legale della società di Riccardo Fusi , il costruttore che decide di legare il proprio destino di Denis Verdini, insieme ponte coordinatore del Pdl e presidente della Banca verso cui Fusi è drammaticamente esposto.
La Guardia di Finanza accerta  che il 4 gennaio 2002 accade un fatto curioso. Bartolomei preleva 413 mila euro in contanti , presso lo stesso sportello e con operazioni intervallate da 2 minuti , i 9 soci della “Nuova editoriale” e lo stesso Verdini versano, sempre per contanti, 361 mila euro complessivi per l’acquisizione del 51% della Ste. Ce ne sarebbe per dire che c’è frode. Ma nel 2009 , in occasione della ricapitalizzazione della Ste , c’è una seconda operazione bancaria che dimostra la natura fittizia della cooperativa “Nuova editoriale”, la società che la controlla.
I soldi che versano i soci provengono da una provvista di Verdini. Fonti inquirenti riferiscono che l’indagine è chiusa. Coinvolge anche la cooperativa Settemari , editrice del settimanale fiorentino Metropoli e con lei un altro parlamentare Pdl, Massimo Parisi.

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