La relazione tra vergogna e comportamento responsabile mette l'accento sul rapporto tra autostima e scelta autonoma e presuppone che le mie attività possano essere da me scelte e pianificate come parte dell'esercizio attivo della ragione pratica. Il filosofo greco Aristotele definiva la vergogna come «un dolore o un turbamento relativo a quelle colpe che sembrano condurre alla disistima». Ci si vergognerà dunque maggiormente delle persone di cui si tiene conto. «In generale» scrive Aristotele, «ci vergogniamo dinanzi a coloro per cui abbiamo rispetto», non solo di fronte ai conoscenti ma anche di fronte agli sconosciuti, soprattutto se abbiamo violato norme di legge. Ora, benché si possa sostenere che la vergogna e gli sforzi per evitarla potevano essere centrali nel pensiero etico e politico della Grecia antica ma non in quello dell'Occidente contemporaneo, le considerazioni aristoteliche suonano in realtà assai condivisibili anche alla mentalità moderna.
da un testo di Francesca Rigotti
Ticino7 n°57
pubblicato il 31 dicembre 2010
© Società Editrice Corriere del Ticino