I soccorritori, uomini coraggiosi ed intrepidi, sono stati coordinati da capoccia senza esperienza e pavidi. Una nave spiaggiata che si muove UN CENTIMETRO L’ORA deve essere assalita da più soccorritori perché le persone a bordo, i cosiddetti superstiti, sono l’immensa priorità. Quindi una vergogna. Poi la Costa Crociere. La Costa era consapevole della gravità della situazione e della necessità di evacuare la nave. Però l’ordine non arrivò. I magistrati insistono per sapere che cosa diceva Ferrarini. «Nel primo colloquio mi disse che da me non se lo aspettava… Ci siamo sentiti più volte e anche quando stavo sullo scoglio l’ho richiamato. Dico: “Guarda, vedi così e così, mandami gli elicotteri”. “Ma quante persone hai?”. Gli ho detto: “Guarda, c’ho circa 100, 150 persone, ora non ti so quantificare, mi servono gli elicotteri. Poi gli ho anche detto del comandante della Capitaneria. Ho detto: “Guarda, digli che io non è che non ci voglio tornare sulla nave perché a questo signore credo che non sono stato chiaro a spiegargli la situazione. Chiamalo tu per favore e diglielo che non è che mi sto rifiutando di eseguire un ordine della Capitaneria, che non voglio salire sulla nave”. Ha detto: “Ok Francesco, non ti preoccupare, lo chiamo io”».
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