Il Pdl strumentalizza la memoria di Aldo Moro per giustificare il ddl ammazza processi.
di Iannozzi Giuseppe
Giorgio Napolitano intende verificare gli effetti del ddl prima dell’approvazione finale del Parlamento. A margine dell’inaugurazione della ristrutturata stazione centrale di Praga, il capo dello Stato ha detto: “Valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell’approvazione definitiva in Parlamento”. Già nella mattinata di giovedì il ddl è stato trasmesso dalla presidenza della Camera alla presidenza del Senato. Una volta assegnato alla commissione Giustizia di Palazzo Madama il ddl arriverà dritto nelle mani del relatore, ovvero del senatore del Pdl Giuseppe Valentino.
Il già designato delfino di Berlusconi, l’attuale ministro della Giustizia Angelino Alfano, intende arrivare al Quirinale. Luciano Sardelli, capogruppo dei Responsabili alla Camera, ha detto: “Alfano andrà dal presidente dopo tutte le false notizie che sono state diffuse sul processo breve, come quella su Viareggio, processo per il quale la prescrizione arriverà dopo 30 anni”.
Senza vergogna alcuna il Pdl strumentalizza le parole di Aldo Moro gridando a pieni polmoni, con il diavolo in corpo, che “non ci faremo processare nelle piazze”. Dopo l’approvazione del ddl, Rosy Bindi ha gridato contro il capogruppo del Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, “P2, P2″. Spiega Rosy Bindi: “Ho ritenuto giusto gridare la verità perché credo che in questa Aula nessuno può permettersi di strumentalizzare le parole di Aldo Moro. Quelle parole furono pronunciate qui e furono pronunciate da una persona che aveva la dignità per farlo. Il martirio di Aldo Moro è la prova della sua dignità. Nessuno se ne può appropriare in maniera strumentale e indegna e tanto meno se nel 1980 era iscritto alla P2″.
Il Pdl strumentalizza la memoria di Aldo Moro nel tentativo di giustificare il ddl ammazza processi. E’ questa l’ennesima vergogna tutta italiana targata Partito delle libertà… delle libertà assolute, inique e ad personam a favore dei purtroppo tanti politicanti corrotti che hanno preso in ostaggio il Parlamento.