Verloren

Creato il 28 dicembre 2010 da Buenagirl

Poi mi sono accorta che non c’eri.
Niente “coma etilico”, niente cose di casa così simili, niente sale nel dolce.
Niente.
Mi sono accorta che non c’eri.
Che è colpa mia, alla fine. Che sono ripassata, ancora, gli stessi errori, camminando male e inciampando, guardando in alto, con l’acqua negli occhi, pensando che, in fondo, quella paura di toccarti o di viverti mi ha fatto stare 365 giorni chiusa e non solo, 365 a quanto? un pugno di chilometri da te, mi ha fatto pensare che non c’eri, quest’anno.
Non c’eri, ancora, e ti ho cercato, pensato, sorriso a pensarti così, lontano. Così.
Una papera per l’acqua e un nero natale, in borsa, come se fossero àncora per non perdermi troppo in un mare di dolore e di nero.
Ho scavato il fondo, l’ho raschiato con le dita e mi ci sono consumata le unghie.
E non ho vinto, almeno in parte.
Certe cose sono state sistemate.
Altre, no
Altre, sono buchi.
Assenze. Di risate, di pelle, di cibo. Di Lui, che manca in ogni cosa; sai, avevi ragione: l’assenza ha portato incattivimento, apatia, dolore diffuso, come aria, come merda, come non lo so.
Io, sono diventata più dolorosa del solito, più cinica del solito, io, mi sono guardata e mi sono vista fredda, quasi morta, Lui non c’era, non c’ero io. Non c’era più quella felicità che ti scrivevo e tu rispondevi così.

Non mi sono accorta di te che scivolavi via, piano, che andavi via, piano, che non eri più solo.
Cambiamenti che percepivo sulla pelle, prima, che sentivo e che anticipavo non li ho sentiti.
Mi sono caduti in testa, detti in un secondo tutto d’un fiato, come se fossero coltelli lanciati, senza mira.
Tutti andati a segno.

Quest’anno niente coincidenze.
Quest’anno niente chiacchierata, dopo.
Non ci sei.
E mi manchi.
Tu. E il giornale arrotolato.



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