Estate, tempo di vacanze. Se non amate particolarmente il mare e soffrite il caldo, una buona idea sarebbe quella di concedervi una gita in una città d’arte, e visitare così uno dei luoghi più romantici al mondo: la casa di Giulietta a Verona.
Un po’ come avviene nella Basilica di S. Antonio a Padova, dove la gente chiede delle grazie per la guarigione dei propri malati, oppure per la più recente idea dei lucchetti lasciati dalle coppiette a Ponte Milvio, a Roma, in seguito al film di Federico Moccia, che ne ha offerto lo spunto. L’edificio, risalente al XIII secolo, fu a lungo proprietà della famiglia Cappello.
La chiave di volta dell’arco ribassato del portico prospiciente il cortile mostra l’emblema della famiglia, un cappello, appunto. L’identificazione dei Cappello con i Capuleti o Cappelletti, ha dato origine alla convinzione che lì sorgesse la casa di Giulietta. Un balcone infatti fa bella mostra di sé sulla facciata dell’annesso corpo di fabbrica trecentesco che si nota sulla destra entrando e da cui, sempre secondo la tradizione, Giulietta si affacciava per parlare con il suo dolce amore, Romeo Montecchi.
L’intero nucleo, che in epoche diverse svolse varie funzioni, fu completamente restaurato, sotto la direzione dell’allora direttore dei Musei civici Antonio Avena, nei primi decenni del Novecento, quando, dopo l’acquisto da parte del Comune di Verona, venne adibito a museo ospitante mostre temporanee. Alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, fu posta nel cortile una statua in bronzo raffigurante Giulietta, opera dello scultore Nereo Costantini, con cui i turisti e gli innamorati amano farsi fotografare.
La tragedia di Giulietta e Romeo ha trovato a Verona addirittura dei riscontri, e la fantasia ha mescolato leggenda e realtà, tanto che sono stati riconosciuti vari luoghi in cui si sarebbe svolta la vicenda narrata da Shakespeare. Dal canto suo, William Shakespeare, il grande scrittore inglese che rese famosa la tragedia e la città di Verona, pare che qui non sia mai stato. E che siano esistiti o meno i due giovani veronesi, Romeo e Giulietta, questo sito resta uno dei più visitati in città, a testimoniare come il tema dell’amore, seppur sfortunato, sia sempre attuale.
La casa di Giulietta è per chi crede nella giovinezza, nella tenerezza che suscitano due amanti in erba, inesperti ed osteggiati da tutto e da tutti. Due ragazzi che scelgono la morte, perché non vedono altra soluzione alla continuità del loro amore. E questo è attualissimo. Dolorosamente in linea con la disperazione ed il senso di ineluttabilità che a volte attanaglia i nostri giovani, quando pensano di non riuscire a vivere senza la persona amata.
Giulietta: “Oh! Come entrasti tu qui? Ed a qual fine? I muri che circondano questo giardino sono ardui, e pressoché inaccessibili; ed il luogo in cui stai ti sarà tomba, se alcuno de’ miei ti sorprende”.
Romeo: “Coll’ali dell’Amore valicai l’altezza di que’ muri, ché barriera non v’ha al prepotente Amore: tutto che Amor può tentare, Amor l’osa; onde a’ tuoi non ebbi riguardo allorché qui venni…”. (William Shakespeare, Giulietta e Romeo. Atto II, scena II)
Ah, che bel sogno! Voglio crederci, e vi prego, se mai doveste trovarmi sotto al balcone di Giulietta con lo sguardo perso, non svegliatemi!
Written by Cristina Biolcati