VERONA. Storia, Cultura, Territorio, Immagini – La guida Albrigo

Creato il 16 marzo 2013 da Dismappa

Posted on mar 16, 2013









VERONA. Storia, Cultura, Territorio, Immagini. Una raccolta di eccellenze per vivere la città e la sua terra

Edizione 2013

Un elegante volume in grande formato su Verona, con foto suggestive e le bellissime mappe di Verona romana, scaligera e rinascimentale disegnate da Gianni Ainardi, e la mappa del centro storico odierno, disegnata in assonometria con tutti gli edifici e i monumenti riconoscibili, per gentile concessione di Albrigo & associati, che ringrazio per la cordialissima disponibilità.

La Mappa Centro Storico di Verona e gli Itinerari a tema storico-artistico di Verona Romana, Verona Scaligera e Verona Rinascimentale sono tratti dalla pubblicazione “VERONA. Storia, Cultura, Territorio, Immagini. Una raccolta di eccellenze per vivere la città e la sua terra” – edizione 2013. Viene realizzata da Albrigo & associati – studio di relazioni pubbliche, Verona – albrigo@albrigoassociati.it .

La visione a volo d’uccello della città svela la forma reticolata dell’urbe, appena intaccata nella sua regolarità dall’ellissi ombelicale dell’Arena, che in concomitanza con le mura viscontee segna il confine di un mondo. Come in un sogno, il fiume Adige abbraccia circolarmente case, chiese, palazzi e un castello, ed ha un colore di torrente dal fragore giovanile. Sui suoi tetti rossi svettano campanili di pietra e torri di mattoni, l’ordine militare del castrum e la via gotica si alternano e convivono, in una sorta di isola architettonica frutto dei secoli, dove luce ed ombra, rumori e silenzi convivono magicamente.

A bird’s-eye view of Verona reveals the city’s reticular form, the regularity of which is barely disturbed by the presence of the elliptical Arena, located just inside the Visconti walls and marking the outer limit of an ancient world. As if in a dream, with the colours of a mountain torrent and its youthful roar, the Adige embraces and surrounds the city’s houses, churches, palaces and castle. Stone belfries and brickwork towers rise high above the red roofs; and the orderly layout of a Roman castrum and the Gothic style are alternated and coexist in a sort of architectural island gradually created over the centuries, where light and shade, and noise and silence magically merge.

VERONA ROMANA (II sec. a.C. – II sec. d.C.)

Incrocio tra la Via Postumia, che si stendeva dalla Liguria all’Illiria, la Via Claudia Augusta, che andava da Modena alla Germania, e la Via Gallica, da Brixia (Brescia) alle province orientali, la città fu municipio romano dal 49 a.C., governato dai Quattuorviri iure dicundo, eletti annualmente, insieme ai Decurionesagli Edili e ad un Questore, che non si occupava di ordine pubblico, ma amministrava le rendite cittadine. Il Foro, situato nella zona di Piazza delle Erbe, il Teatro che affaccia ancor oggi sul fiume, le porte urbiche, grandiose o nascoste, i Tritoni fluviali, i capitelli sparsi nelle vie e le lapidi raccolte nel Museo Lapidario Maffeiano di Piazza Bra sono i magici segni del mondo antico che percorrono tutta la città.

Verona in Roman times (2nd cent. B.C. – 3rd cent. A.D.)

This was the point where the Roman Via Postumia, which from Liguria led to ancient Illyria, crossed the Via Claudia Augusta, which led up into Germany from the city of Modena, and Via Gallica, from Brixia (the city of Brescia) towards Eastern countries. A Roman municipium from 49 B.C., the city was governed by the quattuorviri iure dicundo , elected once a year together with the Decuriones, Aediles, and a Quaestor, who was not responsible for public order but managed and controlled the city’s revenue. The forum, located close to the present Piazza delle Erbe, the ancient Roman theatre which still overlooks the river, the city gates, in all their splendour or partially hidden, the Triton river-gods, the decorative Roman capitals still to be found in many of the streets and a collection of stone inscriptions now exhibited in the Museo Lapidario Maffeiano in Piazza Bra are some of the fascinating extant traces of an ancient world which can be found everywhere in the city.

ITINERARIO / ITINERARY

Piazza delle Erbe – “Forum”.

Area di Palazzo Maffei – “Capitolium” con il Tempio di Giove.

Via Cappello/Via Leoni – “Cardo Massimo”, verso la Via Claudia Augusta.

Porta dei Leoni (I sec. a.C.).

Anfiteatro Arena (prima metà I sec. d.C.).

Dietro all’Anfiteatro – resti delle mura dell’imperatore Gallieno (265 d.C.).

Corte Farina – resti di mura tardo-repubblicane (ca 75 a.C.).

Arco dei Gavi (I sec. d.C.).

Porta Iovia o dei Borsari (seconda metà I sec. a.C.).

Corso Porta Borsari/Corso S. Anastasia – “Decumano Massimo”, verso la Via Postumia.

Area del Duomo – “Terme” (I sec. a.C.).

Ponte della Pietra (I sec. a.C.).

Teatro Romano (I sec. a.C.).

Salita alla collina (“Arx”), con sguardo sulle “insulae” del reticolo urbano.

VERONA SCALIGERA (1277-1386)

John Ruskin ne era innamorato, e al gotico cittadino dedicò splendidi acquerelli, affidando ai diari note sulla conservazione ed il restauro dei monumenti che, per intuizione e modernità, potrebbero essere state scritte ai nostri giorni. Ma il sorriso di Cangrande, signore di Verona e della Marca veronese, sembra celare il suo mistero iniziatico: modernamente amico delle spiritualità “altre” ospitò alla sua corte ebrei, maomettani, poeti come Dante Alighieri (che a lui dedicò la cantica del Paradiso), e fu vicino agli ordini mendicanti (che con lui costruirono tre delle più belle chiese veronesi) e a chi non si riconosceva nella politica del papato. Romeo e Giulietta? Forse solo una leggenda gotica, struggente e violenta, ma davvero universale e più vera della vita stessa.

Verona during the Scaliger period (1277-1386)

John Ruskin loved the architecture of this period. He produced splendid watercolour paintings depicting the gothic parts of the city, and in his diaries left notes on the preservation and restoration of certain monuments, which, in terms of their modern approach and intuitive reasoning, might have been written in our own times. The grace and generosity of Cangrande, lord and master of Verona and its surrounding territories, seems to conceal a mysterious dimension known only to those initiated to it. He revealed a very ‘modern’ mentality in the friendship he offered those whose spiritual leanings were unlike those of his own people, and in the way he welcomed to his Court many Jews, Mohammedans, and poets such as Dante Alighieri, who dedicated to him the third canticle (Paradise) of his Divine Comedy. Cangrande della Scala also supported the mendicant orders (who helped him to build some of Verona’s finest churches) and those who would not accept the papal power. Romeo and Juliet? Perhaps nothing more than a ‘gothic’ legend; heart-rending and violent, but all the same a universal one, and larger than life itself.

ITINERARIO / ITINERARY

Palazzo degli Scaligeri in Piazza dei Signori (1280), ora Prefettura.

Palazzo del Capitano (1363).

Arche Scaligere.

Casa di Romeo in Via Arche Scaligere.

Sottoriva.

Domus Mercatorum in Piazza delle Erbe (1301).

Fontana di Madonna Verona in Piazza delle Erbe (1368).

Torre del Gardello in Piazza delle Erbe (1370).

Corte Sgarzarie (1299).

Castelvecchio con il Ponte Scaligero (1354).

Statua di Cangrande, nel Cortile del Museo di Castelvecchio.

Basilica di S. Fermo (Ordine dei Francescani, dal 1261).

Chiesa di S. Eufemia (Ordine degli Agostiniani, dal 1275).

Basilica di S. Anastasia (Ordine dei Domenicani, dal 1290).

Torre di Alberto I della Scala (1298), in testa al Ponte Pietra.

Mura di Cangrande attorno alla città (1320-1325).

VERONA RINASCIMENTALE (1450-1600)

Forse è nei portali delle case cittadine che il Rinascimento svela a chi passeggi nelle sue vie antiche la profonda cultura classica che lo animava, fermando sulla pietra uno dei temi iconografici più stranianti della romanità: la grottesca. Lungi dall’essere un semplice motivo ornamentale di immagini fantasticamente accostate, questi bassorilievi riproducono nella pietra fragili colonne di erbe, oggetti, mostri, panoplie, creando uno spazio fisico fantastico e irreale. Un racconto che si ripete nei fregi dipinti, negli affreschi monocromi dei palazzi, nelle realissime e inquietanti tarsìe lignee con effetto trompe-l’oeil, nello spazio “vero” del Mantegna.

Verona in the Renaissance period (1450-1600)

It is perhaps in the portals themselves of Veronese houses that the Renaissance reveals to those walking in these ancient streets the great classical culture which animated it, impressing in stone a long series of grotesque decorations: one of the most disturbing iconographic elements of the Roman world. Far from being a merely ornamental compilation of fancifully-assembled images, these bas-reliefs reproduce in stone fragile columns of plants, a variety of objects, monsters and armour, creating fantastic, imaginary dimensions. These images are repeated in painted friezes, in the monochromatic frescoes of local palaces, in extremely real and disquieting wooden inlays with surprising trompe-l’oeil effects, and in “real” spaces created in Mantegna’s works.

ITINERARIO / ITINERARY

Loggia del Consiglio in Piazza dei Signori (1476-1492).

Scala e Palazzo della Ragione in Corte Mercato Vecchio.

Affreschi delle Case Mazzanti (1540) in Piazza delle Erbe.

Affreschi di Casa Trevisani-Lonardi (1520) in vicolo S. Marco in Foro.

Palazzo dei Diamanti in via Enrico Noris (1500).

Affreschi di Casa Giolfino (inizio 1500) in corso Cavour 1.

Trittico del Mantegna (1456-1459) nella Basilica di S. Zeno.

Convento di S. Bernardino (1451).

Affresco del Pisanello nella Basilica di S. Anastasia (1433-1438).

Affreschi di Palazzo Miniscalchi (fine 1500) in via S. Mamaso.

Affreschi di Casa Zignoni (1610) in via Ponte Pietra.

Chiesa di S. Giorgio (1477-1550).

Tarsie della Chiesa di S. Maria in Organo (dal 1494).  


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