Mentre l’Hellas Verona sembra destinato alla retrocessione, i tifosi gialloblu dimostrano di meritare la Champions.
C’è qualcosa che va oltre il risultato: il tifo, più precisamente, il tifo dei veronesi. È doveroso soffermarsi sullo straordinario atteggiamento dei tifosi del Verona che sostengono in modo incessante la squadra, per novanta minuti, ogni domenica, in casa e in trasferta, sebbene i gialloblu non abbiano ancora vinto nemmeno una partita in questo campionato. In un calcio ormai privo di valori, di attaccamento ai colori e alla maglia, gli ultras del Verona meritano sicuramente di essere celebrati per le loro gesta.
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— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) 27 Gennaio 2016
I veronesi sono da sempre una delle tifoserie più calde e attive del panorama calcistico italiano, sebbene abbiano militato poche volte in Serie A (sono solo 26 i campionati giocati nella massima serie). Hanno un modo di intendere il calcio e il tifo che è tipico degli anni passati, tipico delle Brigate gialloblu. Gli anni in questione erano quelli in cui gli stadi erano, vivaci, accesi, quelli in cui i tamburi dettavano il ritmo dei cori, i fumogeni coloravano gli stadi e decine di bandiere si alzavano e sventolavano in cielo. Insomma era il periodo compreso tra gli anni 70′ e gli anni 90′, ovvero prima che venissero imposti decine di vincoli e restrizioni. Sebbene oggi ricreare quegli ambienti non sia più possibile, bisogna però ammettere che la curva sud del Verona, ormai insieme a poche altre, non ha perso la mentalità di quegli anni. Sarà, infatti, per questo che gli Scaligeri, ancora oggi, cercano costantemente gli scontri con le tifoserie avversarie, sarà per questo che una moltitudine di tifosi sono stati colpiti da Daspo, sarà per questo che il loro tifo è poesia. I gialloblu hanno sempre dimostrato il loro attaccamento nei confronti della squadra facendo addirittura registrare, durante la permanenza in Serie C, un numero medio di spettatori pari a 10000 e raggiungendo picchi di 25000. Come spesso accade, però, le categorie inferiori non danno molta visibilità e, seppur conosciuti e rispettati, da nord a sud, da tutti gli ultras, si sono mostrati nel loro splendore in questi ultimi anni, rinvigoriti dall’importante palcoscenico delle Serie A. In determinate circostanze i telecronisti presenti allo stadio Bentegodi venivano sovrastati dai cori dei gialloblu e di conseguenza, i loro commenti risultavano incomprensibili e, spesso, erano costretti a tacere e ascoltare i tifosi cantare. In seguito all’introduzione della tessera del tifoso, nel 2009, tutte le curve d’Italia si schierarono apertamente contro tale strumento restrittivo imposto dal ministro dell’interno. Tale tessera era necessaria per poter sottoscrivere il classico abbonamento annuale, ma soprattutto era fondamentale per poter effettuare le trasferte. I veronesi furono una delle prime grandi realtà ultras a sottoscriverla e a ricevere, di conseguenza, insulti da molte curve d’Italia che si auguravano una lotta più ardua. In realtà, la loro scelta non fu quella di piegarsi alla volontà politica, bensì fu dettata dal desiderio di non abbandonare la propria squadra né in casa né in trasferta dimostrando, ancora una volta, il loro ferreo attaccamento alla maglia e ai colori. Oggi la loro scelta risulta essere stata vincente dato che, ormai, quasi tutte le tifoserie l’hanno adottata.
Gialloblu sempre presenti
Quest’anno il Verona è ultimo in classifica con 9 punti e zero vittorie conquistate, ma se si guarda la curva degli Scaligeri sembra che la squadra lotti per vincere il campionato. Hanno messo da parte la voglia di contestare, le critiche, molto probabilmente perché consapevoli di quella che è la forza della squadra e delle pochissime possibilità di salvezza. Ma proprio questo li rende ancora più ammirevoli: sono consapevoli che quasi sicuramente il prossimo anno giocheranno in Serie B, ma cantano per 90 minuti in modo assiduo e costante. Domenica la squadra sarà di scena all’Olimpico contro il Torino, un’altra di quelle tifoserie che ha scritto pagine importanti della storia del tifo e del mondo ultras. Tra le due curve esisteva anche un gemellaggio nato negli anni 70 e rotto poi dai granata nel 1988. Quasi sicuramente, anche in questa occasione, i gialloblu non faranno mancare il loro supporto e si presenteranno in tanti anche a Torino. Del resto contro la Juventus si presentarono in circa 1300.
Saranno 1.300 i sostenitori gialloblù al seguito della squadra a Torino #forzaHellas pic.twitter.com/Btx7sRhb4q
— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) 5 Gennaio 2016
Sebbene i tifosi del Verona non siano amati da molti, in parte a causa del loro orientamento politico, è innegabile che si debba ammirare e applaudire una tifoseria che, imperterrita, continua a sostenere la propria squadra in attesa di una vittoria o forse in attesa della fine del campionato che decreterà la retrocessione. Quello che importa e che loro ci sono sempre e, nel calcio di oggi, governato da soldi e pay tv, non è poco.
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