Verona: week end romantico a casa di Romeo e Giulietta

Da Viaggieitinerari

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Verona, la città degli innamorati, attira ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo, che ispirati dalla tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta, giungono qui per promettersi eterno amore sotto il famoso balcone della casa di Giulietta.
Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità per la sua struttura urbana e l’architettura, è certamente vivibile e a misura d’uomo, con un patrimonio artistico di rilevanza nazionale.

Il cuore pulsante di Verona si apre su Piazza Bra, al centro della quale domina l’Arena, terzo anfiteatro romano per dimensioni, dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Capua. Piazza Bra è circondata da eleganti palazzi del ’700-’800, bar e ristoranti, è infatti la piazza principale della città e punto d’incontro dei veronesi.
L’itinerario comincia volgendo lo sguardo all’imponente Arena, che risale al I sec. d.C., e fu costruito dai Romani come luogo di spettacolo per i combattimenti fra gladiatori e animali; successivamente utilizzato per manifestazioni e tornei, è diventato dal 1913 sede di uno dei teatri lirici all’aperto più noti.
Fiore all’occhiello della lirica all’Arena sono i colossali allestimenti per l’Aida.
Oggetto di saccheggi e ruberie del materiale edilizio per la costruzione di edifici cittadini, distrutto poi dal terremoto del XII sec., il rivestimento esterno dell’Arena presenta una sola Ala di quattro campate. All’interno, invece, l’anello è rimasto integro con 2 ordini di 72 arcate in pietra a forma di ellisse e gradinate con 44 serie di posti. Al di sotto dell’Arena sono state ritrovate tracce di un complesso sistema di impianti idraulici che portava  l’acqua per i giochi acquatici e per le pulizie in genere. Le decorazioni scultoree sono andate per lo più perse, i reperti più importanti sono conservati al Museo Civico Archeologico.

Spostandosi lungo le rive del fiume Adige, si può visitare la residenza di Castelvecchio, costruita nel 1354 da Cangrande II per difendere la città dagli attacchi esterni. Il Maniero, caratterizzato da mura difensive duecentesce e da torri perimetrali, ha un cortile maggiore con la piazza d’armi, la reggia e il ponte scaligero che permetteva l’uscita dalla città; quest’ultimo era soprattutto, in caso di invasioni, una veloce via di fuga verso la valle dell’Adige, considerata una zona sicura e di riparo. Al centro svetta la Torre del Mastio, da cui si accede al Ponte Scaligero sull’Adige, e nelle vicinanze si può ammirare la statua equestre di Cangrande I della Scala, capolavoro della scultura trecentesca proveniente dall’area delle Arche Scaligere.
Oggi Castelvecchio è divenuto museo con opere d’arte dall’epoca paleocristiana al ‘700;  nei secoli scorsi è stato adoperato come sede sede dell’Accademia Militare della Serenissima e come caserma durante il dominio franco-austriaco.
Accato al Castelvecchio, sulla destra, vi è l’Arco dei Gavi del I sec. d.C., dell’architetto Lucio Vitruvio Cerdone, costruito in onore della famiglia Gavia, una delle più stimate di Verona. L’arco è decorato da colonne corinzie con bassorilievi vegetali e da un timpano triangolare, con soffitto interno a cassettoni. In calcare bianco locale, è ad un unico fornice con quattro fronti.

Percorrendo Corso Cavour, in direzione centro, s’incontra Porta Borsari, un tempo ingresso principale del paese di cui resta solo la facciata esterna in calcare bianco con 2 passaggi, sormontati da 2 ordini di finestre.
La passeggiata è piacevole lungo Corso Porta Borsari tra antichi palazzi, vetrine di negozi e raffinate boutique; da qui si raggiunge in breve la Verona antica, oltre che della vita commerciale e politica, dove spicca Piazza delle Erbe, rinomata per il suo colorato mercato.
Sulla piazza si affacciano edifici storici della città come la Casa dei Mercanti (Domus Mercatorum), la Torre del Gardello, che conserva il più vecchio orologio a campana, il barocco Palazzo Maffei con le statue di Ercole, Giove, Venere, Mercurio, Apollo e Minerva.
Nel bel mezzo della stessa Piazza, si nota la Fontana di Madonna Verona, edificata nel 1368 per volere di Cansignorio.

Adiacente a Piazza delle Erbe, attraversato il vicolo di Arco della Costa, si apre la corte interna di Piazza dei Signori, cuore amministrativo di Verona con i suoi palazzi monumentali tutti collegati tra loro da arcate e portici. Sulla destra si può osservare il Palazzo del Comune o della Ragione, di struttura romanica, costruito verso la fine del XII sec. La facciata su Piazza delle Erbe fu venduta a privati e destinata ad attività commerciali, per questo motivo subì notevoli mutamenti nell’aspetto originario.
Di seguito, la Torre dei Lamberti, una delle torri superstiti del Palazzo del Comune; dall’alto dei suoi 84 metri si gode di uno splendido panorama del centro storico.

Accanto, il Palazzo del Capitanio o del Tribunale, datato XIII sec., ma pesantemente ristrutturato successivamente.
Il Palazzo del Governo o della Prefettura, fulcro della cultura trecentesca, risale agli inizi del XIV sec., e si compone di più fabbricati collegati da una loggia a due ordini con portico. Qui furono ospitati anche Dante e Giotto.
E ancora la Loggia del Consiglio, sede del Consiglio Provinciale, al cui interno vi si tengono manifestazioni ed eventi culturali. Fu eretta nel 1476-93 e sulla sua sommità  sono collocate le statue di illustri personaggi della Verona romana (Catullo, Plinio, Emilio Macro, Vitruvio, e Cornelio Nepote). Infine, la Domus Nova o Palazzo dei Giudici.

Al centro della piazza si erge la statua di Dante in marmo bianco di Carrara; alta 3 metri e costruita per celebrare il 6° centenario della nascita del poeta, che si trasferì a Verona presso la corte di Cangrande, dopo essere stato esiliato da Firenze.

Superato il Palazzo del Capitanio, proseguendo sotto l’arco di Via Santa Maria Antica, ci si ritrova davanti alle tombe delle Arche Scaligere, monumento funerario che racchiude i sarcofagi dei  maggiori rappresentanti della famiglia Scaligeri, una delle casate più nobili di Verona.
Il complesso circondato da un recinto in ferro battuto con ricche decorazioni, è un trionfo dell’arte gotica. Qui giacciono i sarcofagi di Cangrande I, situato sopra il portale della Chiesa di Santa Maria Antica, con una statua distesa sul coperchio ed una statua equestre sulla cima del baldacchino; il sarcofago di Mastino II, chiuso da una cancellata ornata da 4 statue della Virtù, anch’esso con scultura distesa sulla tomba e  con la statua equestre stretta nell’armatura sulla cuspide. Infine, il sarcofago di Cansignorio, un sepolcro in marmo bianco e rosso, decorato abbondantemente da bassorilievi, statue, colonne e archi polilobati. La leggenda narra che fu lo stesso Cansignorio a ordinarne la costruzione, date le sue pessime condizioni di salute, chiamando a corte i migliori scultori e architetti dell’epoca. La piramide esagonale termina con la grande statua di Cansignorio e altre sculture di Apostoli.

A destra del complesso delle Arche Scaligere c’è la Chiesa di Santa Maria Antica, dell’VIII sec. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1117 e restaurata nel 1185 secondo lo stile romanico, subì numerosi rimaneggiamenti durante i secoli. Da ammirare al suo interno un esteso frammento di mosaico pavimentale con decorazione nera su sfondo bianco.

A poche centinaia di metri da Piazza delle Erbe,in Via Cappello 23, si raggiunge la popolare Casa di Giulietta. Dopo aver passato l’arco d’ingresso, sui cui muri gli innamorati lasciano dolci e appassionate dediche, si entra nel cortile interno sul quale si affaccia il balcone di Giulietta, dove Romeo le avrebbe dichiarato il suo amore. L’edificio, risalente al XIII sec. è stato per molti anni di proprietà della famiglia Cappello, identificata poi come famiglia Capuleti, ragion per cui è stata considerata la casa di Giulietta, che in realtà non è mai esistita. Dell’aspetto originario dell’epoca non è rimasto quasi nulla, avendo subito radicali restauri nel corso degli anni. Nel cortile è collocata la statua in bronzo di Giulietta, di Nereo Costantini. All’interno sono esposti arredi del XVI-XVII sec., affreschi relativi alle vicende di Romeo e Giulietta e ceramiche rinascimentali veronesi.

Chiude l’itinerario, ma non per minor importanza, la visita al Duomo. Facente parte di un complesso di edifici antichi di epoca paleocristiana-romana, la cattedrale di S. Maria Matricolare, fu innalzata nel VIII-IX sec. d.C, ma fu completamente rifatta dopo il terremoto del 1117 secondo forme romaniche. La facciata tripartita presenta un frontone al centro e doppio protiro, in marmo con colonne e motivi vegetali nella parte inferiore, e in tufo con un arco sormontato da un timpano nella parte superiore. Il portale strombato è scolpito con immagini di profeti e  animali; L’interno a tre navate è diviso da pilastri con capitelli che sostengono le arcate gotiche.

Adiacente al battistero, si trova la chiesa di S. Elena, del IX sec., conserva reperti delle due chiese paleocristiane  esistente nella stessa area.
Di fronte a S. Elena, il chiostro del Duomo, datato XII sec, con doppio ordine di colonne romaniche in marmo rosso e tracce di una delle due basiliche paleocristiane. A sinistra del Duomo, il Palazzo del Canonicato, sede del Museo Canonicale e della Biblioteca Capitolare, una delle più importanti biblioteche ecclesiastiche d’Europa.
Infine, alle spalle del Duomo, il Palazzo del Vescovado, costruzione rinascimentale con facciata merlata e un bel portale in marmi bianchi e neri.il

Che si tratti di un week-end romantico all’ombra del balcone di Giulietta, o di un soggiorno più lungo alla scoperta delle province venete, Verona è certamente una meta immancabile per godersi le meraviglie di questo ricca regione del Nord Ovest italiano.

Valeria Dicarlo



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