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Veronesi: “Dopo Auschwitz, il cancro è la prova che Dio non esiste”, scoppia la polemica

Creato il 18 novembre 2014 da Giornalesiracusa

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News: ”Ho scelto la medicina per capire l’origine di quel male che la religione non poteva spiegare(…) Anche se cinquant’anni fa si ammalava di tumore un italiano su 30, e oggi si ammala uno su 3 e in un futuro prossimo ne resterà colpito uno su 2, dei 20 milioni di italiani che oggi sviluppano un tumore nel corso della loro vita, il 70% dei casi – circa 14 milioni – potrebbero essere salvati con la prevenzione.”

Così scrive, oggi, Veronesi nel suo libro ”Il mestiere di un uomo”. «Come puoi credere nella Provvidenza o nell’amore divino quando vedi un bambino invaso da cellule maligne che lo consumano giorno dopo giorno davanti ai tuoi occhi? Ci sono parole in qualche libro sacro del mondo, ci sono verità rivelate che possano lenire il dolore dei suoi genitori? Io credo di no, e preferisco il silenzio, o il sussurro del non so».

 L’oncologo italiano, direttore scientifico europeo di oncologia, nel suo ultimo lavoro analizza tematiche quali il dolore, la fede, la malattia, approdando alla conclusione dell’inesistenza assoluta di un Dio e dell’inutilità di una fede, rifugio di speranza, in medicina: ”In sala operatoria, quando il paziente si addormenta, è a te che affida la sua vita. L’ultimo sguardo di paura o di fiducia è per te. E tu, chirurgo, non puoi pensare che un angelo custode guidi la tua mano quando incidi e inizi l’operazione, quando in pochi istanti devo decidere cosa fare, quando asportare, come fermare un’emorragia. Ci sei solo tu in quei momenti, solo con la tua capacità, la tua concentrazione, la tua lucidità, la tua esperienza, i tuoi studi, il tuo amore o anche la tua carità per la persona malata.”

Dopo l’uscita del libro, è subito polemica, in tanti si sono dichiarati contrariati alla posizione del più famoso dei medici italiani, ritenuto uno dei maggiori esperti mondiali sul cancro.


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