Veronesi e l'omosessualità.

Creato il 24 giugno 2011 da Luna Bianca Luna Nera
Veronesi difende i gay: «Quello omosessuale è l'amore più puro»Ammiro Veronesi anche se la sua presidenza all’agenzia per la sicurezza nucleare e le suedichiarazioni sul nuclearemi hanno fatto storcere il naso. Questa sua dichiarazione compensa in qualche modo la défaillance: “Quello omosessuale è l'amore più puro, al contrario di quello eterosessuale, strumentale alla riproduzione [...] l'omosessualità è una scelta consapevole e più evoluta”.
In parte concordo con questo suo modo di vedere l’omosessualità, ho sempre pensato che il concetto di amore è talmente esteso ed estensibile che è impossibile mettere dei limiti o fare delle distinzioni. E, in effetti, quella di Veronesi, è una visione assolutamente libera da influenze e preconcetti, direi quasi scientifica.
Veronesi ha fatto queste dichiarazioni rispondendo alle polemiche scatenate in questi giorni dalle dichiarazioni di Virginio Merola, sindaco di Bologna, che penalizzerà le coppie gay nelle graduatorie comunali anche rispetto all’assegnazione della casa, e a quelle del sindaco di Sulmona, Fabio Federico che, augurandosi con tutto il cuore che i suoi figli non fossero gay, ha definito l’omosessualità “un’aberrazione genetica”.
Bene ha fatto Veronesi a esprimere il suo parere autorevole, ma due piccoli appunti però glieli vorrei fare:-la finalità: non è detto che una coppia etero si metta insieme per poi procreare e non è nemmeno detto che una coppia omo non desideri avere figli.-la graduatoria: più puro, meno puro, non va bene. Non c'è un amore più puro di un altro, se è amore, che sia gay o etero, è amore e basta. L’amore non ha sesso, e va rispettato in qualsiasi forma, perché è una scelta libera e consapevole delle persone.
Credo comunque che la frase di Veronesi sia giusta e opportuna visto il contesto retrogrado e omofobo che c'è ancora in questo Paese, e possa servire a scuotere la coscienza di qualcuno: uno scienziato dalla mente così brillante come Veronesi verrà di sicuro ascoltato. Ma rimane il passo più grosso da fare per sconfiggere l'omofobia: lo Stato deve riconoscere le coppie omosessuali al pari di quelle etero. Pari diritti e pari doveri: matrimonio, divorzio, figli naturali, adozioni, reversibilità delle pensioni, eredità e così via. Solo così saremo veramente un paese libero. 
E se la chiesa è contraria, liberissima di esserlo! I gay si sposeranno solo in comune, adotteranno da orfanotrofi laici, e manderanno i propri figli alle scuole e università statali.

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