In pratica Vimeo è ora capace di determinare in autonomia quale tipo di device sta chiedendo l’accesso ad un video e sa adeguarsi di conseguenza, assicurando automaticamente per ciascun suo filmato il lettore più funzionale tra quelli disponibili (che sia Flash, HMTL5 o il formato nativo del device utilizzato) attraverso l’analisi del tipo di browser dell’utente finale, della definizione (HD, SD o mobile) e dello standard di compressione (H.264 o WebM, un formato aperto sviluppato per essere usato in combinazione con HTML5). Il tutto, secondo gli esperti della società, con una velocità ancora maggiore rispetto a prima.
La nuova funzionalità vale anche per i video inseriti in siti/blog esterni, e il nuovo codice embed di casa Vimeo (che non punta più in modo diretto ad un Flash player ma al nuovo Universal Player) è diventato quello di default per tutti i video vecchi e nuovi della piattaforma. Rimangono attivi e perfettamente funzionanti con il vecchio sistema tutti i filmati precedentemente inseriti con il metodo in uso finora, anche se con un piccolo snippet Javascript da inserire nel proprio spazio web è possibile effettuare una sorta di upgrade alla nuova versione UP al codice embed di tutti gli elementi Vimeo ospitati fino a quel momento.
Il grosso limite dell’Universal Player risiede nell’uso degli iframe: molti siti e piattaforme CMS, tra cui Facebook e WordPress, non ne consentono l’utilizzo e quindi escludono a prescindere le nuove opportunità “personalizzate” offerta dall’UP. Un bel problema, anche se questo non toglie la possibilità di continuare a postare o condividere contenuti tramite il “vecchio” codice embed. Per WordPress, però, esiste anche un piccolo trucco per aggirare l’ostacolo, ovvero il plugin Embed Iframe.