Verso le amministrative: Milano

Creato il 31 gennaio 2011 da Episteme

Il Duomo di Milano e la Madonnina


Da lungo tempo Milano è una delle città più favorevoli, dal punto di vista elettorale, alla coalizione di centrodestra, una vera roccaforte berlusconiana mai messa in pericolo nelle competizioni elettorali svoltesi nel corso della II Repubblica.
I mutati scenari della politica italiana recente, ed in particolare la nascita del Terzo Polo con la separazione tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini e l'alleanza di quest'ultimo con l'UdC di Pierferdinando Casini, hanno tuttavia in parte mutato questo equilibrio rendendo la competizione amministrativa del 2011, se non in bilico dal punto di vista del risultato, quantomeno interessante per via della possibilità di arrivare ad un ballottaggio e alle eventuali alleanze che ne seguirebbero.
Rispetto alle altre città impegnate nelle elezioni amministrative, infatti, a Milano la griglia di partenza è quasi completa sia in termini di candidati sindaco sia di perimetro delle coalizioni.
Nell'attesa, tuttavia, di avere a disposizione tutti i nomi dei candidati in modo poterne valutare il profilo e l'appeal elettorale sui milanesi, non bisogna trascurare - come fatto per Torino e Bologna - l'andamento storico delle coalizioni contrapposte, allo scopo di cercare di capire dove e come la separazione del Terzo Polo dalle file del centrodestra potrà essere risolutiva.
A questo link si trova un file excel contenente i dati relativi alle tornate elettorali meneghine1 tra il 2005 ed il 2010, con l'eccezione delle elezioni europee 2009: sono state prese in esame, per la costruzione delle serie storiche, solo le elezioni relative a cariche monocratiche. Fa eccezione la presenza delle elezioni politiche, prese in considerazione a causa della forte personalizzazione da esse assunte sostanzialmente a seguito della nascita del fenomeno Berlusconi.

Confronto centrodestra-centrosinistra
nel Comune di Milano (2005-2010)


Il grafico conferma la preponderanza della coalizione di centrodestra nel comune meneghino, una maggioranza continua nel tempo e sempre - salvo l'eccezione delle Politiche 2008 e delle Provinciali 2009 - al di sopra della maggioranza assoluta, anche senza raggiungere mai dimensioni particolarmente eclatanti.
In particolare, il centrodestra predomina in città con una media del 51,44% e deviazione standard del 2,13%, mentre il centrosinistra arranca quasi dieci punti indietro al 42,52% di media e 3,62% di varianza. I rapporti di forza tra le coalizioni sono nell'ordine di 1,2/1,3 a 1 tra il centrodestra ed il centrosinistra, con forbice in allargamento a partire dal 2008. Entrambe le coalizioni hanno deviazioni standard basse, cosa che dimostra una certa omogeneità in termini di astensionismo da parte degli elettori di tutti e due gli schieramenti.
Il brusco calo di consensi che si riscontra nel centrosinistra tra il 2006 ed il 2008, rispetto alla discesa meno marcata del centrodestra mostra tuttavia come la separazione della sinistra riformista da quella radicale abbia pesato molto di più, in termini di consensi, dell'addio dell'UdC alla compagine berlusconiana. Significativo inoltre il fatto che il centrodestra, forte anche di un candidato di peso come Formigoni, sia stato in grado di risalire parzialmente la china nel 2010, mentre il centrosinistra langue stazionario da ormai tre consultazioni poco sotto il 40% dei consensi.
Il rapporto di forza tra i partiti all'interno delle coalizioni rispecchia anche a Milano l'andamento nazionale.

Rapporto PdL-Lega
nel Comune di Milano (2005-2010)


Rapporto PD - IdV - SEL
nel Comune di Milano (2005-2010)


Per entrame le coalizioni si assiste ad una progressiva, marcata, erosione del consenso dei partiti principali, PD e PdL, a favore di Lega Nord, Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà. Se per Lega Nord e Italia dei Valori si può tuttavia parlare di conquista del consenso tra il 2006 ed il 2008, intervallo di tempo in cui le due formazioni hanno più che raddoppiato i consensi, così non è stato per gli appuntamenti elettorali tra il 2008 ed il 2010, quando il maggior peso specifico nella coalizione è stato principalmente motivato dalla perdita di voti dei partiti principali nei confronti dell'astensione.
Naturalmente i grafici non tengono conto della presenza di liste minori, spesso civiche, che tradizionalmente pescano nel bacino elettorale dei partiti maggiori, quindi l'effetto qui evidenziato è esaltato rispetto al dato reale.

Risultati ottenuti dal centrodestra
nel Comune di Milano (2005 - 2010)
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Risultati ottenuti dal centrosinistra
nel Comune di Milano (2005 - 2010)
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Ripartizione circoscrizioni
nel Comune di Milano (2005 - 2010)
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Come mostrano i cartogrammi sopra esposti, la vittoria del centrodestra a Milano è ben distribuita anche dal punto di vista geografico: negli ultimi cinque anni il centrosinistra non è mai riuscito a prevalere in nessuna circoscrizione cittadina.
È tuttavia interessante vedere come la variabilità della composizione della coalizione di centrosinistra - più mutevole nel tempo della controparte - abbia di volta in volta spostato la circoscrizione in cui tale coalizione otteneva più preferenze: se il centrosinistra classico, stile Unione, otteneva infatti i migliori risultati nella circoscrizione IX (Stazione Garibaldi - Niguarda) e nella VI (Barone - Lorenteggio), il progressivo distacco dell'ala radicale della coalizione ha portato una perdita sostanziale di consensi nella IX e un moderato acquisto nella III (Città Studi - Lambrate - Venezia), divenuta a sua volta a tratti addirittura la circoscrizione di punta della coalizione progressista nel capoluogo lombardo.

Peso delle circoscrizioni
nel Comune di Milano (2005-2010)


Proprio il peso delle circoscrizioni può assumere a Milano un'importanza considerevole: sia pure in un contesto di sostanziale stabilità nel tempo, infatti, si notano tra un appuntamento elettorale e l'altro variazioni anche grandi del peso percentuale delle circoscrizioni, in particolare tra quelle più schierate: la I (Centro Storico) per il centrodestra, e la IX per il centrosinistra.
Le candidature espresse dalle due coalizioni principali sono abbastanza estreme se posizionate sullo spettro delle posizioni politiche: Giuliano Pisapia, con un passato da parlamentare indipendente nelle file di Rifondazione Conuista, ha vinto le primarie del centrosinistra con l'appoggio dell'ala più radicale della coalizione, mentre Letizia Moratti, ex Ministro dell'Istruzione nei governi Berlusconi II e III, è da sempre una delle donne più fedeli alla linea berlusconiana. Se da un lato questo lascia poco spazio a candidature ancora più estreme, si apre invece al centro un vuoto che il Terzo Polo tenterà di colmare presumibilmente con una candidatura di alto profilo istituzionale. Sarà importante capire quanto il Terzo Polo raccoglierà da centrodestra e centrosinistra, ma, visti anche i numeri, la vittoria al primo turno della Moratti non può considerarsi in cassaforte.
Certamente questa tornata elettorale sotto la Madonnina si preannuncia quindi come una delle più combattute degli ultimi anni, e non solo per fattori puramente locali: Milano è la sede in cui si stanno celebrando i processi a carico del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, tra cui quello ormai imminente sul cosiddetto Ruby-gate. Per questa ragione in questa città, molto più che altrove, rischia di sparire il reale senso della competizione - elezione del pur importante sindaco della seconda città italiana - per arrivare ad esprimere l'ormai tristemente consueto gioco del referendum pro o contro Berlusconi.
1: il sito del Comune di Milano entra a far parte delle fonti del blog