Cari amici, manca pochissimo ormai al rinnovo delle cariche sociali in Pro Loco e vorrei condividere con voi alcune riflessioni sul mandato che si sta concludendo. Queste considerazioni sono in parte già state espresse sulla stampa nel corso di un’intervista. Desidero riportarne anche qui i punti salienti approfondendone alcuni.
A qualcuno potrà sembrare inelegante partire da un ragionamento circa la situazione economica dell’Ente, però, è proprio concentrando su di essa la nostra azione che abbiamo potuto ottimizzare il rendimento della Pro Loco ed affrontare efficacemente le difficoltà che questa crisi economica ogni giorno ci pone dinanzi. Abbiamo anche noi, come tutti, subito un influenza negativa dalla congiuntura, principalmente a causa del calo inesorabile di sponsorizzazioni e contributi comunali. A fronte di ciò la Pro Loco, suo malgrado, ha chiuso spesso il rendiconto con passività a volte pesanti. Abbiamo iniziato il mandato consapevoli della pressante richiesta di rinnovamento e, preso atto delle difficoltà, abbiamo deciso di attuarla per gradi, partendo da una “ristrutturazione” profonda dell’Associazione, pur ribadendo la volontà ferrea di non toccare il patrimonio immateriale fatto di cultura e tradizione, pazientemente creato nel corso dei sessant’anni in cui esiste la Pro Loco a Casalmaggiore. Il triennio appena concluso è stato incentrato sull’inizio di un lavoro certosino tale per cui si è dovuto necessariamente operare sulle spese, riducendo e tagliando ovunque fosse possibile. L’obiettivo che ci ponemmo fu appunto quello di sacrificare il meno possibile, senza quindi ridurre qualità e quantità delle manifestazioni, anzi: addirittura rilanciandone alcune con un restyling di forma e contenuti, ringiovanendo il programma, spalancando le porte alle collaborazioni esterne. Abbiamo avuto successo poiché in soli tre anni il rendiconto è stato riportato in positivo e con una cifra rassicurante, il che permetterà al nuovo Consiglio entrante di avere un po’ di respiro in fase di programmazione per proseguire nell’opera di rinnovamento. Il mio consiglio a chi ci succederà alla guida della Pro Loco è quello di non limitarsi ad utilizzare questa opportunità fino ad esaurimento scorte, ma di proseguire nella stessa politica (per usare termini di attualità, chiamiamola di “rigore controllato”) gestendo il cambiamento con oculatezza, nei dovuti tempi e coi dovuti modi, esattamente come abbiamo fatto noi, senza arretrare di un millimetro sulla “mission” naturale dell’Ente pur guardando sempre avanti.
Abbiamo anche avuto modo di fare qualche investimento per il futuro. A livello tecnologico, infatti, dopo un lavoro durato un paio d’anni, ci siamo attrezzati con un nuovo sito internet dotato di agenda elettronica interattiva, che costituisce quasi un “unicum” in Italia, ed abbiamo costruito una rete social sui principali network tali per cui oggi diffondiamo la cultura e le peculiarità locali raggiungendo giornalmente quasi seimila utenti unici attivi. Ciò ha permesso un ritorno di immagine notevole ed una rinnovata popolarità presso le nuove generazioni che piano piano si stanno avvicinando, tanto che qualche giovane disposto ad entrare in Pro Loco c’è già e durante le attività ci sono spesso nuovi volontari ad affiancare quelli storici.
L’anno appena trascorso ha inoltre segnato un ulteriore passo avanti sul versante dell’apertura della Pro Loco verso altre realtà associative locali. Tutto il triennio in realtà ne è stato caratterizzato particolarmente, ma ormai è chiaro che gli eventi di maggiore impatto vengono realizzati collaborando tutti insieme. La Fiera di San Carlo è un esempio evidente di come molteplici realtà cittadine si attivino e propongano in cartellone le loro iniziative, ma tanti altri esempi possono essere fatti. L’auspicio è che la Pro Loco prosegua la strada tracciata. Mi riferisco a “Musica in Castello”, al “Casalmaggiore International Festival”, alle iniziative di “Amici di Casalmaggiore”, Amurt, senza dimenticare ovviamente l’Amministrazione Comunale con la quale la Pro Loco tesse ottimi e consolidati rapporti da decenni (fu mio nonno nel 1965 a dare avvio formale alla collaborazione) e quindi offrendo il totale sostegno al Teatro Comunale, ai Musei Diotti e del Bijou, alla Biblioteca Civica “Mortara”.
Lavorando spesso sotto traccia abbiamo avviato anche dei programmi per i giovani. Al di là delle piattaforme tecnologiche essenziali per comunicare il più efficacemente possibile utilizzando il loro “moderno linguaggio”, abbiamo aperto un dialogo con il Polo Romani per portare i giovani studenti a far esperienza presso i nostri uffici attraverso stage che possano dare crediti formativi. Attualmente siamo in attesa di capire come ottenere i requisiti di sicurezza richiesti da un tale progetto ma direi che essendo i contatti già avviati, nei prossimi mesi qualcosa potrebbe andare in porto. Abbiamo lanciato la proposta all’Amministrazione Comunale di inserire la Pro Loco nella cosiddetta “Leva Civica” sulla quale attendiamo sviluppi. Abbiamo reso gratuita la tessera per i giovani fino ai vent’anni di età e partecipiamo da sempre ai bandi per il Servizio Civile nazionale (quest’anno per esempio avremo ben due volontari). Come dicevo si tratta di un lavoro paziente e silenzioso: al prossimo Consiglio di Amministrazione l’opportunità di completare l’opera o di migliorarla.
Quanto riportato è solo una piccolissima parte di quello che si fa quotidianamente in Pro Loco: non dimentichiamoci delle Fiere, per le quali ci vogliono mesi di pianificazione prima di raggiungere il traguardo; pensiamo ai vari eventi “minori” come “I canti della terra”, I Rami del Grande Fiume, le biciclettate, le giornate di Carnevale, il Natale e quant’altro che richiedono altrettanto tempo ed energie per la loro realizzazione (raccolta sponsor, elaborazione del marketing legato agli eventi ecc.).
Il bilancio complessivo del triennio appena trascorso è ampiamente positivo senza alcuna ombra di dubbio e c’è davvero motivo per cui essere soddisfatti, soprattutto il poter consegnare al termine del mandato un’associazione ancora più solida e radicata sul territorio come dimostra il grande affetto della gente per le nostre iniziative (impossibile non citare anche il bimestrale “Casalmaggiore” che sta raggiungendo uno standard qualitativo davvero elevato). Non è stato un periodo “indolore” nel senso che siamo partiti attraversando subito qualche tempesta mediatica dovuta a contrasti per fortuna sopiti dal buon senso delle parti. Ogni tanto poi, c’è stata qualche frizione con alcuni commercianti ma credo sia fisiologico quando si tratta di animare la città: portare avanti un’idea a volte può generare conflitti.
E’ stato un mandato intenso perché la Pro Loco è una realtà che comporta notevole impegno: occupa quasi tutta la giornata e frequentissime sono le uscite serali per portare avanti tutte le iniziative (incontri, riunioni, rappresentanza, partecipazione ad organismi in cui siamo membri di diritto ecc.). Devo assolutamente e pubblicamente ringraziare il mio Vice Licinio Valenti e tutti i Consiglieri uscenti che hanno potuto presidiare la sede nell’arco degli orari d’ufficio, sette giorni su sette, garantendone la massima efficienza e con il loro apporto fondamentale hanno permesso un sereno svolgimento di tutte le attività. Senza di loro probabilmente non avremmo fatto nemmeno un decimo delle cose che ho citato. Il mio auspicio è che fra i candidati e fra gli eletti della prossima tornata ci siano persone seriamente animate dallo stesso spirito di servizio perché voler bene alla Pro Loco vuol dire voler bene a Casalmaggiore, con tutti i suoi pregi e con tutti i suoi difetti.
Oggi mi sento di dire che sto ripensando al mio impegno e che desidero rallentare il ritmo. Vorrei tornare a suonare e trascorrere più tempo con i miei bambini, considerando anche il mio lavoro che oggi comporta oneri e responsabilità maggiori rispetto a tre anni fa. Ci sono davvero parecchie soddisfazioni facendo volontariato in Pro Loco ma costano anche qualche sacrificio. Mi ricandiderò certamente nel Consiglio perché il mio lavoro non è finito e ci sono numerose cose che ho avviato e che vorrei continuare a seguire (penso al sito web, al comitato di gemellaggio, al Forum del Terzo Settore, per citarne solo alcune) ed altre su cui sto ancora riflettendo, come ad esempio (nel quadro della ristrutturazione dell’associazione) rimettere mano allo Statuto per ammodernarlo, semplificarlo: rendere insomma più efficace ed efficiente l’azione del Consiglio di Amministrazione, che possa cioè rispondere più velocemente agli input esterni. A tutto questo potrei dare il mio contributo anche da semplice Consigliere, appunto per potermi ritagliare quel tempo libero che l’impegno di una carica come quella che rivesto inevitabilmente nega. Non ho ancora deciso: ci sto meditando e, ovviamente, se l’esito del voto mi confermerà all’interno del CdA assicurerò il mio incondizionato supporto alla Pro Loco indipendentemente dal ruolo che avrò.
Vedremo.
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