Vertical green. I giardini di Patrick Blanc

Creato il 28 luglio 2014 da Alchimag

giardini verticali
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Musee du Quai, Branly, Parigi
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Patrick Blanc è un botanico di professione che riesce a creare qualcosa di meraviglioso. Coi suoi “Giardini verticali” regala un nuovo volto verde al paesaggio urbano grigio delle città, rivestendo le mura dei palazzi con felci, muschi, piante di ogni genere e cespugli.

Tutto è iniziato con un viaggio in Thailandia fatto quando era studente: lì si è accorto di come le piante riuscissero a crescere su ogni superficie, anche quella più inimaginabile a patto che riuscissero a ricevere acqua e luce sufficienti. Da qui l’ispirazione dunque, che ha tradotto come prima cosa in realtà per la sua casa parigina. Oggi, all’età di 60 anni, Patrick Blanc ha progettato e piantato tantissimi giardini verticali per clienti di ogni tipo e in tutte le capitali del mondo, da musei a edifici pubblici, a pareti delle hall di alberghi o dei ristoranti, fino ad abitazioni private. Il primo giardino è del 1986 ed è nel parco de La Villette a Parigi.

Se l’idea di Blanc è che i prati e i giardini dovrebbero essere un tutt’uno con l’architettura, che dovrebbero circondarla e avvolgerla, il primo ostacolo sta proprio nella mancanza di spazio libero nelle nostre città: strade, parcheggi e palazzi sono ormai quasi accatastati uno sull’altro. La soluzione? Il verde va in verticale!

Ma come è possibile far convivere più specie floreali e farle crescere in verticale, quasi senza limiti di altezza? Blanc ha concepito una soluzione estremamente tecnica che prevede dei pannelli di feltro molto sottili e leggeri per le radici impregnati d’acqua e di sostanze nutrienti, che sostituiscono completamente il terriccio senza pesare sulla struttura portante, costituita da traversi e montanti metallici. Questa è semplicemente ancorata alla parete, oppure può addirittura essere autoportante lasciando una zona di spazio vuoto, perfetto come fascia di isolamento sia termico che acustico. Un telo di PVC molto sottile, massimo 1 cm, diventa la base rigida e impermeabile sulla quale andranno fissati i pannelli di feltro. Infine le piante, che crescono libere e diventano il vero e proprio strato visibile, nascondendo completamente tutti gli altri livelli che ne disturberebbero il disegno.

Come degli affreschi i giardini verticali decorano le pareti delle metropoli, intervallano il grigio, colore caratteristico della nostra società, purificano l’aria e ristabiliscono – almeno in parte – il contatto con la natura che sembra ormai perso.

(C.R.)

All images © Patrick Blanc


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