Vertigini, tra gli altri di Andrea Bajani [bookabook]

Creato il 10 aprile 2014 da Frufru @frufru_90
Qualche giorno fa ho letto questo post di Laura Pezzino, in cui parlava, tra le altre cose, di bookabook, che nel giorno in cui lei pubblicava il post e io lo leggevo non si sapeva ancora bene che cosa fosse*. Non che mi importasse particolarmente lì per lì, sia chiaro. Quello che mi interessava era che a chi metteva mi piace su quella pagina facebook veniva regalata la possibilità di scaricare un ebook contenente alcuni racconti, tra cui uno di Andrea Bajani. Quando ho associato a Bajani il concetto di gratis ho messo un mi piace sulla fiducia e ho scaricato questo ebook dal titolo Vertigini.

Mi sono ritrovata un pdf di una trentina di pagine occupate da quattro racconti, uno dei quali a fumetti.
Questi i magnifici (scherzavo!) quattro, in ordine, a seguire.
1) Il tempo chiuso dentro l'armadio di Andrea Bajani. Due pagine intense, belle. Cariche di emozioni e di quel modo unico che ha l'autore di scrivere e di trascinarmi in quel vortice di stati d'animo creato dalle sue parole, con leggerezza e profondità, forse con un pizzico di magia. Il primo racconto di questa miniraccolta è senza dubbio il mio preferito, quello senza il quale Vertigini sarebbe diventata di diritto una lettura evitabilissima.
La nostalgia arriva così, come un uccello che si poggia sopra un balcone. Non preavvisa, non si annuncia. Semplicemente, succede. Si stacca da qualche altrove – dove stanno tutte le cose che mancano – e poi arriva a posartisi in testa. Senti una pressione leggera, sopra la testa, e d’istinto ti chini tra le spalle a cercare protezione lì in mezzo. Può arrivare quando sei sola sdraiata su un letto, quando tuo figlio ti mostra un disegno, quando ti volti per parcheggiare. Può arrivare in mezzo a una frase, tagliare in due il sorriso di un altro o lo sbadiglio con cui apri il sonno prima di infilartici dentro. Eppure arriva. Arriva agli anziani e ai bambini, agli adolescenti che rincorrono il tempo e a quelli che il tempo l’hanno rinchiuso dentro un armadio. La nostalgia arriva. Arriva a quelli che non la volevano e a quelli che ne hanno fatto espressa richiesta. A quelli che sono felici la nostalgia appanna la felicità, a quelli che non lo sono mai stati dà la speranza – che in quel momento s’inciampa però in quel pensiero lasciato in mezzo alla stanza – che ci sia stato un tempo in cui forse lo erano stati un pochino. Arriva. E come arriva a tutti, un giorno è arrivata da te.
2) Il corso preparto di Ilaria Bernardini. Letto dopo Bajani questo racconto mi è sembrato piuttosto insipido e sciocco, soprattutto nella conclusione che vanno bene gli ormoni della gravidanza, però la scena di quel furtivo tradimento nel bagno della festa per la fine del corso preparto sinceramente mi è sembrata un tantino esagerata.
Improvvisamente mi sento come quando all'ultimo giorno di scuola pensavi di poter finalmente provare a farti baciare da quello che ti piaceva perché tanto non l’avresti più visto. Nel caso fosse andata male la brutta figura si sarebbe persa con l’estate e tutti gli altri baci di luglio e agosto.
3) Tu quoque di Manfredi Giffone, Fabrizio Longo, Alessandro Parodi. Tre pagine a fumetti per raccontare il rovesciamento di un dittatore operato da un popolo affamato.

4) Le voci del sacro di Paolo Rumiz. Un racconto composto da un insieme di lettere che un uomo scrive suppongo al figlio (o a qualcuno comunque più giovane) dall'Oriente, da Gerusalemme, la città dove si incrociano le tre più grandi religioni monoteiste del mondo: l'ebraismo, il cristianesimo e l'Islam. Un racconto ambizioso che in me ha fatto rima soprattutto con noioso.
Ali il matto è un turco musulmano. Vive sotto un minareto che non gli dà pace, tanto forte grida il muezzin. “Se fossi Dio – brontola lui – avrei l’emicrania a sentirmi pregare cinque volte al giorno”.
La religione fa rumore, il sacro preferisce il silenzio. Era questo che voleva farmi capire con quella frase. Sacro e religione non vanno sempre d’accordo. A volte si scontrano duramente.
Una follia. Non so come definire altrimenti un viaggio come questo, col taccuino a raccogliere briciole di Dio.
In conclusione il motivo per cui ho scaricato l'ebook (cioè la presenza di Andrea Bajani) è stato anche l'unico motivo per cui per me è valsa la pena di leggere queste paginette.
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* Che cos'è bookabook oggi si sa. È spiegato in questo video.

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