Vertiginosa lista

Creato il 08 luglio 2011 da Antonio
Qualche settimana fa sono stato agli Uffizi. In quel museo c'è una tale bellezza che se ne esce a malincuore. Quella che segue è la lista delle opere che mi sono appuntato durante la visita, dire che sono quelle che più mi hanno colpito è come fare torto a tutte le altre. Agli Uffizi bisogna andarci per capire e riandarci e riandarci....

Maestà, c. 1280-1290, part.


Lo sguardo austero e severo dei profeti del Cimabue che guardano l'Apocalisse che non tarderà ad arrivare


Maestà, c. 1310, part.


Il tempo impresso nei fossili del marmo ai piedi dell'angelo di Giotto

Annuciazione, 1333, part.


Lo spavento dipinto da Simone Martini e da Lippo Memmi nella mano che ritrae un mantello

Presentazione al Tempio, 1342, part.


Le visioni di angeli che reggono le redini del mondo di Ambrogio Lorenzetti

Sant'Anna Metterza, c. 1424, part.


La materna trinità di Masolino e Masaccio

Madonna con bambino e due
angeli, c. 1465, part.


L'eterea cristallina delicatezza dei visi femminili di Filippo Lippi

Madonna del Magnificat, c. 1483, part.


La soverchiante dolcezza degli angeli del Botticelli

San Domenico, c. 1475, part.


La metallica secchezza delle mani di Cosmè Tura

Sacra Famigli, c. 1484-1490,
part.


I contorni netti e i visi cupi del Signorelli, coltre di grigio che annuncia il dramma

Annunciazione, c. 1472, part.


Le impalpabili pagine di Leonardo e il velo che si muove con il respiro

Pietà, c. 1493-1494, part.


La pelle vellutata del Perugino, la volumica morbidezza dell'aria che rigonfia gli abiti


Allegoria sacra, c. 1490-1504, part.


L'oscura simbologia di Giovanni Bellini con un Adamo bambino che scuote l'albero proibito

Tondo Doni, c. 1506-1508, part.


L'eroica e triangolare forza di Michelangelo e la sua Maria che è Artemide cacciatrice

Madonna del cardellino, c. 1505-1506, part.


La sublime soavità di Raffaello, "da cui, fin che visse, Madre Natura temette di essere superata, e quando morì temette di morire con lui."

La cena in Emmaus, 1525, part.


Gli allucinati colori del Pontormo, che dipinge la luce in fuga tra le pieghe degli abiti

Ritratto di Lucrezia Panciatichi, c. 1541, part.


L'audacia del Bronzino che scolpisce i ritratti sulla tela

Flora, c. 1515-1517, part.


Le figure rarefatte di Tiziano che più della materia dipinge il tempo

La Madonna dal collo lungo, c. 1534-1539,
part.


L'algida e oscura eleganza del Parmigianino

Sacra Famiglia con Santa Caterina e il giovane
San Giovanni, c. 1562-1565, part.


I parchi colori del Veronese che stempera la nebbia

Ritratto di Jacopo Sansovino, prima del 1546.


Il nero che reclama volti e mani che solo per un attimo lascia liberi, quell'attimo eterna il Tintoretto

La fucina di Vulcano, c. 1564.


L'insostenibile virtuosismo del Vasari

Autoritratto, c. 1570-1575, part.


Gli occhi umidi del Barocci che in un solo terribile momento possono lasciar vedere tutto il dolore di una vita

Venere, un satiro e due cupidi, c. 1588.


La scandalosa licenza del Carracci con un Cupido lussurioso con la lingua avida tra le labbra e una Venere dalla schiena troppo muscolosa

Cupido e Psiche, c. 1709.


Lo Spagnolo che dipinge l'attimo che la brama volle aprire lo scrigno di tutti i segreti

Giuditta e Oloferne, c. 1620, part.


La rabbia di Artemisia Gentileschi a dire che è lei la migliore
E solo alla fine il Caravaggio che sul lucido scudo di Perseo ferma l'immagine riflessa dell'orrore che resta nello sguardo della Gorgone nel momento esatto che la testa le viene mozzata.
Dopo sarai di pietra e non potrai vedere altro.

Testa di Medusa, c. 1595-1598.


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