Da quando vivo in Thailandia la mia vita è tutta un cinguettio, un instagrammata o un aggiornamento di stato con tanto di foto su Facebook. Prima di iniziare a mangiare lo scatto è di rito. Uscito dalla doccia controllare le mail è una priorità. Mentre faccio la fila assicurarmi d’avere il segnale 3G è un gesto completamente automatico.
Ho cambiato il cellulare perché il BB che avevo non mi consentiva le videochiamate gratuite via Skype e non aveva l’app per Tumblr. Mi sono detto che così avrei potuto rendere partecipi i miei genitori e gli amici lasciati in Italia della mia vita qui a Bangkok.
Come può una foto senza volti o sorrisi far partecipi gli altri della mia vita? Sono una persona semplice, non faccio cose speciali, ho una vita normale che rasenta il banale, con una routine come quella di tutti. E’ solo che vivo a Bangkok, tutto qui! Ma questo è speciale, forse, solo per chi questa città la conosce.
Un corto circuito, un black out inaspettato. Improvvisamente ho fatto un tuffo nel passato, a quando ero appena arrivato in questa città e della cultura tailandese e del suo popolo non sapevo assolutamente niente. A quella sera a Khasoan Road e a quell’incontro che non potevo immaginare avrebbe segnato la mia vita. E’ più di un anno che una fetta importante della mia routine si è bruscamente interrotta e in pochi se ne sono accorti.
Per tanto tempo ho vissuto senza affrontare la quotidianità, cercando di non pensare e filtrando la mia vita attraverso la fitta rete di “social media”, in modo da vederla attraverso un monitor o nel palmo della mia mano come se appartenesse ad un’altra persona.
Ecco perché ho staccato la spina, per riappropriarmi della realtà e ritrovare un equilibrio. Per mandare giù un boccone amaro che richiederà tempo per essere digerito, forse una vita non basterà ma essendo per natura un ottimista credo sia doveroso quantomeno tentare. Da domani anche i post che dovevano uscire su questo diario già da diversi giorni riprenderanno il loro regolare scorrimento. Di certo tornerò ad essere social ma per il momento la mia vita la voglio guardare in faccia per quello che è e non per come gli altri immaginano che sia.
Un aforisma benfatto sta in tutto in otto parole, diceva Bufalino;
in era twitter un aforisma benfatto sta tutto in centoquaranta caratteri.
[cit.]
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