Vesti cinesi di duemila anni fa

Creato il 30 novembre 2013 da Kimayra @Chimayra

Una delle mummie di Xinjiang

Gli archeologi cinesi hanno recuperato, con estrema attenzione, capi di vestiario di 2200 anni fa. I vestiti appartenevano a quattro mummie e sono stati recuperati per evitare che si deteriorassero con i resti dei loro proprietari.
Finora gli archeologi hanno scoperto tre teschi e alcuni resti di mandibola di dimensioni differenti che, pensano, appartenevano a un uomo, due donne ed un bambino. Potrebbe trattarsi dei componenti di un nucleo familiare sepolti insieme. Tra i vestiti recuperati vi sono pantaloni di lana, mantelle in maglia, cappotti in tessuto, sciarpe di seta e stivali di pelle di pecora dai colori vivaci, che restituiscono un'incredibile ed insolito quadro dell'epoca in cui furono confezionati.
E' stata ritrovata anche una cintura marrone e rossa in pelle e lana decorata con seta verde, che doveva appartenere al defunto di sesso maschile. Le mummie femminili, invece, indossavano cappotti in lana con sciarpe di seta. Alcune pietre di agata, ritrovate nelle sepolture, facevano forse parte di una collana. Si trattava, senza ombra di dubbio, visto il valore dei reperti recuperati, di una famiglia aristocratica. I resti sono venuti alla luce in un cantiere per la costruzione di un'autostrada nella regione autonoma di Xinjiang Uygur, a nordovest della Cina, nel 2007.
Il sito ha finora restituito circa 31 sepolture contenenti individui accompagnati, nel loro ultimo viaggio, da grandi quantità di tessuti di seta e di lana e persino una gamba artificiale, la prima protesi al mondo. Test di laboratorio hanno confermato che i resti appartengono al periodo della Dinastia Han Occidentale (2200-2500 anni fa). Gli archeologi che operano sul sito hanno preferito asportare il vestiario per evitare che si deteriorasse con le mummie. Le vesti sono rimaste praticamente intatte grazie al clima e alle caratteristiche geografiche della regione di Xinjiang, conosciuta per essere una regione dal clima secco e dalle numerose formazioni sabbiose, che hanno permesso la rapida disidratazione dei cadaveri e la loro conservazione.