Veterane di Google e Valve si uniscono a Oculus VR

Creato il 29 aprile 2015 da Oculusriftitalia

Oculus continua ad acquisire grandi nomi. Stiamo parlando di Mary Lou Jepsen, una delle più grandi innovatrici nel campo dei display al mondo. Tra i progetti della Jepsen, troviamo One Laptop Per Child, un progetto pensato per dare un portatile ai bambini più poveri con soli 100 $; la Jepsen è anche responsabile di alcuni progetti "moonshot" (una categoria di imprese ambiziose e a lungo termine) di Google, legati ai display. Ecco cos'ha dichiarato:

La realtà virtuale è stata vista come un prodotto di nicchia per i benestanti. Come One Laptop Per Child, che immaginava computer per i bambini più poveri, immaginiamo la VR come una tecnologia per potenziare l'individuo, una piattaforma per l'adozione di massa, per donne e uomini, ricchi e poveri, ovunque.

Lo scopo della Jepsen all'interno di Oculus sarà sviluppare dei display che permetteranno di spingere oltre i suoi limiti la tecnologia di realtà virtuale.

Assieme a lei, entra in Oculus anche Anna Sweet, come nuovo Head of Developer Strategy. La Sweet viene da Valve, dove ha guidato il software di Steam e i programmi legati all'hardware, lavorando assieme a partner di tutto il mondo. All'interno di Oculus il suo compito sarà costruire un ecosistema che ricompensa gli sviluppatori che creano esperienza VR. Ecco la sua dichiarazione:

La prima volta che ho indossato un visore VR, ho capito che era la cosa su cui volevo lavorare. È stata la stessa sensazione che ho avuto quando i miei genitori mi hanno comprato un Tandy [un computer NdR] quando ero piccola. I modi in cui la VR può influenzare le nostre vite sono senza limite, e sono estremamente entusiasta di lavorare con il team top a livello mondiale Oculus, per costruire esperienze e piattaforme VR che daranno forma al futuro della tecnologia. Spero di avere supporto e avere la possibilità a partner e sviluppatori di varie industria di essere parte di questo.

Oculus continua a fare incetta di grandi nomi dell'industria dei videogiochi e dell'informatica. E sono donne: una bella risposta a quella femminista che, mesi fa, chiese a John Carmack perché fossero impiegate poche donne all'interno di Oculus VR.


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