Quali sono le prospettive tecniche nella progettazione in edilizia attraverso l’utilizzo di materiali come il vetro e l’alluminio? È possibile conferire e dare più spazio a questi materiali (definiti talora come alternativi) nell’ambito del settore dell’ingegneria strutturale? La risposta positiva a questi quesiti giunge attraverso un volume, edito da Maggioli Editore, intitolato Pratica strutturale – Vetro e alluminio in edilizia. Alla stesura del volume hanno provveduto due autori d’eccezione: Giuseppe Albano, fondatore, direttore tecnico ed amministratore unico di Calcolostrutture S.r.l., grande esperto nel settore dell’ingegneria strutturale ed antisismica e Mario Capobianco, ingegnere civile ed ambientale, consulente tecnico e responsabile Qualità, il quale si occupa di progettazione strutturale di edifici in cemento armato.
Abbiamo raggiunto i due autori per una breve intervista in merito alle tematiche trattate nel volume e ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda anche sull’attuale utilizzo di questi materiali in architettura.
Marco Brezza: Nel volume l’attenzione viene concentrata su due materiali di rilievo come vetro ed alluminio. Ma in quale misura questi materiali vengono utilizzati nel nostro paese?
Albano e Capobianco: Il vetro e l’alluminio sono molto utilizzati nell’architettura internazionale ed è auspicabile che lo siano anche nel nostro paese. È chiaro come l’obiettivo che si prefigge il volume sia quello di incentivare i professionisti italiani a dare spazio ad altri e differenti materiali nel campo dell’ingegneria strutturale. Troppo spesso nel nostro paese ci si imbatte in funzionari del Genio Civile molto restii all’uso di materiali innovativi.
Marco Brezza: Come si configura nel nostro paese la scansione delle norme tecniche a riguardo?
Albano e Capobianco: Le NTC 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni) non fanno riferimento al calcolo delle strutture in alluminio, salvo un piccolo accenno al paragrafo 4.6 (Costruzioni di altri materiali): è altresì vero che in questo momento la Commissione Norme Tecniche del CNR ha intrapreso l’iniziativa della redazione di un documento che si ispiri all’Eurocodice 9, dal titolo “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione ed il controllo di strutture di alluminio”. Ovviamente si auspica che le prossime edizioni delle NTC possano contribuire al superamento di questo gap attraverso l’introduzione di uno specifico e mirato capitolo dedicato alle strutture in leghe d’alluminio.
Marco Brezza: Ma andiamo ad esplorare più puntualmente il contenuto del volume. Lei, ingegner Capobianco, si è occupato della stesura della parte relativa al vetro: come si configura la scansione tematica della trattazione?
Mario Capobianco: Il volume è diviso in due sezioni distinte: una prima parte relativa alle strutture in vetro ed una seconda dedicata alle opere in alluminio. Nella prima sezione viene affrontato il tema del vetro partendo da un cenno al quadro normativo e ai criteri di progettazione, transitando poi verso un focus analitico sulle proprietà di questo prezioso materiale, facendo debito riferimento anche ai materiali utilizzati in composizione con il vetro stesso, ovverosia polimerici e sigillanti. Una volta definiti i principali elementi strutturali in vetro e allineati i concetti base su gerarchia e robustezza strutturale delle opere, si procede con l’analisi dei metodi utilizzati per il calcolo e la valutazione delle azioni agenti sugli elementi strutturali in vetro. Nel volume sono affastellati tutte le informazioni in merito a carichi permanenti, carichi variabili orizzontali e verticali, azioni sismiche, livelli prestazionali e combinazioni.
Marco Brezza: C’è spazio anche per un capitolo sul calcolo strutturale?
Mario Capobianco: Certamente. Nel capitolo conclusivo della prima parte del libro ci si sofferma sugli elementi di modellazione e calcolo strutturale in relazione ad elementi in vetro e sulle congrue attività di verifica, ovverosia la resistenza di progetto e la valutazione delle deformazioni.
Marco Brezza: Lei, invece, ingegner Albano si è occupato della sezione del volume dedicata alla pratica strutturale relativa all’alluminio. Di cosa tratta, in maniera più specifica, il suo segmento?
Giuseppe Albano: Nella parte dedicata alla pratica strutturale vengono stilate le caratteristiche meccaniche dell’alluminio e vengono enunciati i modelli per la schematizzazione dei legami di tensione e deformazione delle leghe in alluminio. Un capitolo è dedicato interamente agli stati limite di esercizio con verifica degli spostamenti e degli stati limite ultimi. Inoltre, in appendice al volume viene dato spazio ad alcuni utili esempi di calcolo con software: più precisamente si tratta del calcolo di una trave semplicemente appoggiata applicando l’Eurocodice 9, e del calcolo di un elemento tridimensionale avente una luce di 6 metri.
Ricordiamo che acquistando il volume è possibile richiedere le relazioni complete di calcolo degli esempi indicati nel testo contattando direttamente gli autori al loro indirizzo di posta elettronica.
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