La cosa che colpisce è che nonostante in mezzo a tutti questi registi, Ti sia quello nettamente più noto non sembra affatto che sia stato colpito da smanie di protagonismo e come gli altri si mette al servizio del film.
Altra particolarità è che V/H/S credo che sia il primo horror a episodi girato con la formula apparentemente trita e ritrita del mockumentary/ found footage . Dico apparentemente perchè qui siamo a livelli altissimi di tensione e di spaventi regalati a piene mani e quindi non c'è tempo di annoiarsi. Inoltre c'è un episodio che è girato usando come strumento di visione il computer in modalità Skype e anche questo credo che sia una novità assoluta.
1) Tape 56 ( Adam Wingard). E' l'episodio che collega gli altri. Un gruppo di giovinastri di notte va in giro a commettere atti vandalici finchè si imbatte in una casa con una persona morta su una poltrona e davanti a lui un gruppo di televisori, videoregistratori e tante videocassette che saranno da loro ( e da noi) visionate. Non particolarmente originale ma con uno sviluppo finale che regala la sua dose di spavento. Senza infamia e senza lode ( voto 6 ).
2) Amateur Night ( David Bruckner) Il mezzo di ripresa è la telecamera nascosta negli occhiali di uno dei tre personaggi principali che a una festa rimediano un paio di ragazze. Una delle due però non è quella che sembra e la loro non sarà solo una notte di sesso. Tra il mito della donna vampiro e Jenifer di Argento nella prima serie di Masters of horror, Amateur Night ha un crescendo di suspense letteralmente inarrestabile. Sesso e morte , anche nella stessa inquadratura e senza troppe inibizioni. Uno dei migliori del lotto . ( voto 7+ ).
3) Second Honeymoon ( Ti West) L'episodio che attendevo di più. Coppia di sposini fa un secondo viaggio di nozze sulla mitica Route 66. La loro telecamera filma tutto ma ci sono riprese anche dalla telecamera di una misteriosa presenza che fa visita loro tutte le notti nei vari alberghi in cui soggiornano.E il visitatore non si limita solo a riprenderli. Finale a sorpresa.
Con la stessa tecnica di The Innkeepers Ti West costruisce la tensione mattone per mattone fino ad arrivare al twist finale che lascerà veramente di stucco. Anche questo è uno dei segmenti migliori ( voto 7,5).
5) The Sick Thing that Happened to Emily when She was Young ( Joe Swanberg ) Perdonami Ti, ma questo è decisamente l'episodio migliore.Emily e il suo ragazzo si sentono continuamente via Skype. Nella casa di Emily ci sono però delle presenze misteriose. Una storia che partendo dal canovaccio consunto della ghost story riesce a terrorizzare come poche.Le presenze si fanno sempre più minacciose e anche l'Emily del titolo sembra avere qualcosa che non va ( parla di lieve schizofrenia e disturbo bipolare). A parte la modalità originale di ripresa e una storia che comunque rimane avvolta nel mistero, questo episodio rimane impresso proprio perchè gli spaventi arrivano quando meno te li aspetti.E questi sono fantasmi che mettono decisamente paura ( voto 8 ).
6) 10/31/98 ( Radio Silence ovvero Matt Bettinelli-Olpin,Tyler Gillett, Justin Martinez,Chad Villella...un collettivo dentro un collettivo...) Quattro ragazzi stanno cercando il loro party di Halloween. Capitano in una casa dove apparentemente stanno seviziando e torturando una ragazza. La portano via ma naturalmente non sanno che cosa hanno fatto. Qui siamo dalle parti di una canonica casa infestata con trovate già viste in altri film ( tipo le braccia che escono dai muri).La tecnica di ripresa in finto stile amatoriale aggiunge concitazione a un episodio che non sarà il massimo dell'originalità ma raggiunge perfettamente il suo scopo di mettere paura rivisitando un mito tipicamente statunitense come quello della notte di Halloween , la notte delle streghe.( voto 7 ).
Di solito i film a episodi girati a più mani si distinguono per sbalzi qualitativi da un segmento all'altro e dopo un po' vengono a noia. Qui c'è anche l'aggravante della tecnica di ripresa che rende la visione ancora più faticosa ma per fortuna di noia, nonostante si arrivi quasi alle due ore di durata totale, non ce n'è proprio.
Questo accade perchè il minutaggio ridotto di ogni episodio non permette di perdersi troppo in chiacchiere inutili che spesso costellano le introduzioni di molti film horror.
V/H/S è un esperimento decisamente riuscito, un Masters of mockumentary in scala ridotta che assolve perfettamente al suo compito.
Di intrattenere e spaventare.
( VOTO 7 / 10 )