Vi ho mai detto quanto mi piacciono le biblioteche?

Creato il 09 gennaio 2014 da Maryandthebooks @MaryTraf

E’ già il 9 gennaio e non ho ancora scritto niente nell’anno nuovo! Mi sento già terribilmente in ritardo ma recupererò nei prossimi giorni, non temete, di storie interessanti ne ho tante nel cassetto ed è un piacere veder moltiplicarsi le belle esperienze. Ed in fondo oggi è proprio di questo che ho deciso di scrivervi, di un’esperienza. Perchè mi sono accorta che, pur avendone parlato più volte su questo blog, non le ho ancora dato il merito dovuto. Parlo delle biblioteche pubbliche.
Lo ammetto: sono state, per me, un amore tardivo. Ero una di quelle persone che i libri li doveva tenere con sè, magari stropicciati, con qualche segnalibro dimenticato tra le pagine o qualche foglietto di appunti pronto a rispuntare alla successive sfogliata (magari dopo anni).

Il prestito? Mai. Poi però la voglia di leggere è aumentata esponenzialmente ma –ahimè – non così i metri quadrati di casa. Se poi ci aggiungete pure che condivido l’insana passione con mio marito Michele, e che ciascuno ha ereditato la biblioteca casalinga dell’altro, comprenderete il passo di necessità: un paio di anni fa mi sono iscritta in biblioteca, che qui a Milano, dove abito, è assolutamente declinata al plurale.

Ed ho infatti scoperto un mondo. Le biblioteche rionali di Milano sono fornitissime, c’è persino un bibliobus, una biblioteca itinerante. Ho scoperto che è bello anche condividere libri passati da altre mani, ed ho sfatato un (mio) mito: e cioè che in biblioteca si trovassero solo classici e volumi d’antan. Lo so, sono fortunata, perchè il Sistema bibliotecario di Milano è davvero ricco, di libri ma anche di iniziative (come questa dei laboratori di scrittura dello scorso novembre), ma spero che anche nelle vostre città possiate godere di luoghi così.
Noi, intanto, per celebrarei al meglio e ricordare ogni giorno alle nostre amministrazioni quanto sono preziose le biblioteche, possiamo fare una cosa semplice: prendiamo l’abitudine di frequentarle spesso!
Che poi può capitare anche che ci si imbatta in biblioteche decisamente originali come questa:


E’ il Book Van, la biblioteca itinerante (in realta’ qualcosa a meta strada tra la biblioteca e la libreria, ma l’idea ci piace) con cui il book shop Tell a Story porta la letteratura portoghese (tradotta) in giro per le strade di Lisbona.

Oppure troverete una delle Little Free Library:

le librerie di cortile grandi poco più di una cassetta postale, di cui parla Redattore Sociale  e che nate in America si stanno diffondendo anche da noi (e un blog le raccoglie)

(quanto a me, può capitare che mi troviate in pausa pranzo a vagare tra gli scaffali della Biblioteca Venezia di via Melzo, che tra l’altro si trova in quello che fu un vecchio cinema in stile Liberty!)

E poi ci sono anche le biblioteche specializzate in viaggi, come queste dell’Ovest Bresciano

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