Pier Francesco Pinelli - commissario straordinario fondazioni liriche
Alla fine mercoledì il sipario si è alzato, ma la prima dell’Opera di Roma è stata in bilico fino all’ultimo per uno sciopero minacciato dalle maestranze. Qualche settimana prima era stato il Lirico di Cagliari a trovarsi nella bufera: il Tar ha, infatti, annullato la nomina della sovrintendente, Marcella Crivellenti, fatta dal sindaco Massimo Zedda.
È questo il “benvenuto” che ha ricevuto il commissario straordinario del Governo, Pier Francesco Pinelli, che dal 21 novembre ha il compito di rimettere in sesto le fondazioni lirico-sinfoniche.
Un ingegnere-manager fino a qualche tempo fa impegnato nel settore petrolifero, ma che – come ha spiegato il ministro dei Beni culturali, Massimo Bray – è stato scelto perché ha anche lavorato in società di consulenza in cui si è occupato di riordinare i bilanci di aziende legate al mondo della cultura. Competenze di cui avrà bisogno per far quadrare i conti della lirica, con fondazioni da anni in profondo rosso.
Il neo-commissario si già insediato a piazza S. Croce in Gerusalemme, a Roma, dove ha sede la direzione generale per lo spettacolo dal vivo e ha già iniziato a lavorare a stretto contatto con il responsabile Salvo Nastasi, detentore del know-how del settore ma pure profondo conoscitore delle dinamiche ministeriali, grazie anche ai suoi trascorsi da capo di gabinetto quando ministro era Sandro Bondi.
Per il nuovo arrivato non c’è un attimo da perdere, visto lo stringente cronoprogramma imposto dalla legge Valore cultura (legge 112/2013), quella che ha anche voluto il commissario. E infatti già la scorsa settimana si sono tenute le prime riunioni con i sovrintendenti delle fondazioni liriche – quasi tutti presenti, tranne qualche delega – e con i sindacati. La macchina si è, dunque, messa in moto e Pinelli ha fatto spedire a tutti e 14 gli enti lirici una lettera in cui chiede se intendano presentare il piano di risanamento, da consegnare entro il 9 gennaio prossimo. A giorni il ministero emanerà una circolare con le linee guida per mettere a punto i piani.
Al momento è certo che al risanamento abbiano aderito le tre fondazioni attualmente commissariate (Bari, Palermo e Firenze) e le due (Trieste e Napoli) che sono state in amministrazione straordinaria negli ultimi due esercizi, ma non hanno terminato la ricapitalizzazione. Nel corso della riunione della settimana scorsa, anche Bologna e Genova hanno fatto sapere che presenteranno il piano di risanamento. A loro, molto probabilmente, si aggiungerà Cagliari, che si avvia al commissariamento: dopo lo stop del Tar al sovrintendente, nei giorni scorsi si sono dimessi tre consiglieri e il Cda è paralizzato.
Più incerta al momento la sorte del l’Opera di Roma, perché l’attuale consiglio di amministrazione è in scadenza e probabilmente la palla passerà al nuovo Cda. Il quadro sarà chiaro entro metà dicembre, quando scadranno i quindici giorni che il commissario ha dato agli enti per rispondere alla lettera.
Le fondazioni non possono indugiare, perché si prospetta lo scenario della liquidazione coatta nel caso nel 2016 non raggiungano l’equilibrio di bilancio. Al risanamento è poi legata la possibilità di accedere al fondo di 25 milioni messo a disposizione dal ministero per i soli enti che presenteranno il piano di riassetto e ai quali nel 2014 si aggiungeranno 75 milioni. Risorse a cui si sommano quelle del Fus (Fondo unico per lo spettacolo), che d’ora in poi sarà assegnato non più a pioggia, ma secondo parametri che fotograferanno le performance di ciascuna fondazione. Il decreto con i nuovi criteri è stato messo a punto dalla direzione di Nastasi ed entro Natale vedrà la luce.
A giugno, poi, dovrà essere chiusa la partita della riforma degli statuti, a cui sono chiamate tutte le fondazioni, anche se per alcune la legge di stabilità ha previsto deroghe sulla composizione dei nuovi organi di amministrazione. La norma fa esplicito cenno alla Scala, mentre per le altre si dovrà attendere un decreto dei Beni culturali, da emanare entro fine febbraio. E a far compagnia alla Scala sarà senz’altro S. Cecilia.
A TAPPE FORZATE
21 novembre 2013
Pier Francesco Pinelli è nominato commissario straordinario per la lirica
9 dicembre 2013
Il ministero dei Beni culturali predispone entro questa data il decreto con i nuovi parametri per l’assegnazione del Fus alla lirica
21 dicembre 2013
Entro questa data le fondazioni devono comunicare ai Beni culturali l’avvio della negoziazione per la ristrutturazione del debito, passaggio necessario per poter accedere al fondo di 25 milioni
9 gennaio 2014
Entro questa data le fondazioni lirico-sinfoniche che sono commissariate o che non possono far fronte ai debiti oppure che sono state in amministrazione straordinaria negli ultimi due anni e non hanno ancora terminato la ricapitalizzazione presentano al commissario un piano di risanamento
9 febbraio 2014
È il termine ultimo perché i Beni culturali approvino, sentito il commissario, i piani di risanamento presentati dalle fondazioni
30 giugno 2014
Entro questa data tutte le fondazioni devono adeguare gli statuti, che diventeranno efficaci a partire dal 1° gennaio 2015
30 settembre 2014
Le fondazioni determinano l’organico necessario all’attività per il triennio 2015-2017
FONTE: http://www.ilsole24ore.com