Ci troveremo avvolti in un senso di vuoto, a portare avanti un viaggio con qualcuno che non ci comprende, che non ci vede, che non capisce e che ci ama solo perché nella via dell'amore ha imparato che vive grazie a noi, e noi abbiamo imparato che viviamo ogni giorno perché portiamo cibo al nido. Come l'uccellino che apre il becco per ricevere il bolo. L'amore chiede il volo e la libertà. Chi non sa fare un complimento, non sa ricevere un complimento. Chi non sa fare un regalo, non sa ricevere un regalo. La via dell'amore è un punto di incontro, di due vite che conducono la loro esistenza e ne condividono i frutti. Io ho questo da condividere con te, io ho quest'altro. Amore è donare e condividere, ma anche ricevere. Amore è saper ricevere. A volte capita che qualcuno sosti nella via dell'amore, aspettando che l'altro torni ad imboccarlo, a curargli tutte le ferite, a superare tutte le correnti gravitazionali. E poi per farti mangiare ... Sembra bellissimo. E' un monologo d'amore. (...) Dal quaderno "Veleni", diario privato di Antonio Dessì
Ci troveremo avvolti in un senso di vuoto, a portare avanti un viaggio con qualcuno che non ci comprende, che non ci vede, che non capisce e che ci ama solo perché nella via dell'amore ha imparato che vive grazie a noi, e noi abbiamo imparato che viviamo ogni giorno perché portiamo cibo al nido. Come l'uccellino che apre il becco per ricevere il bolo. L'amore chiede il volo e la libertà. Chi non sa fare un complimento, non sa ricevere un complimento. Chi non sa fare un regalo, non sa ricevere un regalo. La via dell'amore è un punto di incontro, di due vite che conducono la loro esistenza e ne condividono i frutti. Io ho questo da condividere con te, io ho quest'altro. Amore è donare e condividere, ma anche ricevere. Amore è saper ricevere. A volte capita che qualcuno sosti nella via dell'amore, aspettando che l'altro torni ad imboccarlo, a curargli tutte le ferite, a superare tutte le correnti gravitazionali. E poi per farti mangiare ... Sembra bellissimo. E' un monologo d'amore. (...) Dal quaderno "Veleni", diario privato di Antonio Dessì