Partendo da ciò che di positivo è stato fatto in questi tre anni, ma anche dall’analisi degli errori compiuti e delle cose che vanno migliorate, vogliamo aprire la discussione e verificare se esistono le condizioni per rimettere in campo per la città un'opzione progressista, la stessa che ha caratterizzato, oltre che i Municipi di Roma, anche l'azione della Giunta Regionale".
Guardate Via Galvani - per dire un cantiere che il Primo Municipio sta per far partire -, qui c'è un problema enorme e pericolosissimo di sosta selvaggia e poi c'è una questione di fondo stradale sconnesso. La sosta selvaggia la puoi sconfiggere con una ciclabile, che riduca la carreggiata (e tra l'altro offra alle bici un percorso protetto). Una ciclabile che sarebbe a costo zero. Ma il Municipio dopo essere stato sollecitato dalle associazioni di ciclisti cosa risponde? Risponde che non bastano i soldi per farla. A parte che i soldi per fare una bike line non servono perché è pura questione di segnaletica a terra (vedasi Via Portuense), ma è un po' come prendere un malato di tumore e dire: gliel'avete fatta la chemioterapia che potrebbe salvargli la vita? "Eh no, scusate, abbiamo speso tutto per rifare la messa in piega e non sono avanzati soldi, d'altronde c'aveva tutti i capelli scombinati...". Questo è lo stile operativo del Primo Municipio, ma di un po' tutti i municipi sul territorio. E il fatto che questi signori ora si propongano come i salvatori della città è davvero un insulto al buon senso.
Ma se Via Galvani sarà la zozzata dei prossimi mesi, siamo pieni zeppi di zozzate in corso (Piazza San Cosimato sarà clamorosa) e di zozzate già consegnate. Una, ad esempio, è Via della Madonna dei Monti. Il Municipio ha optato per fare quello che mai ci si sarebbe potuti aspettare: un lungo cantiere stradale - dovuto all'Italgas - e poi tutto è tornato come prima, non si è deciso di sistemare la sosta, non si è deciso di togliere le auto in divieto che rendono la strada impossibile da fruire, non si è deciso di realizzare percorsi pedonali. Oggi Via della Madonna dei Monti è una strada fuori legge, non a norma, qualsiasi incidente o sinistro è responsabilità dell'amministrazione, che sarà costretta a pagare risarcimenti, naturalmente coi soldi di tutti noi. Chi ha fatto queste scelte - peraltro su un percorso giubilare - che mettono a repentaglio la vita di turisti, bambini, anziani e disabili dovrebbe essere denunciato.
Ovviamente le conseguenze commerciali e sociali di un'amministrazione fallimentare e surreale non si sono fatte attendere: una grande eccellenza enogastronomica di questa strada, Dall'Antò, ha chiuso i battenti. E stanno nascendo naturalmente i minimarket, uniche "botteghe" disposte a vivere in un oceano di caos, pericoli, lamiere, abusi e illegalità.
E sarebbe successo lo stesso a Via Urbana se alcuni cittadini non si fossero mobilitati per ottenere almeno dei paletti a protezione dei pedoni.
E questo per quanto riguarda solo il Primo Municipio, gli altri operano grossomodo alla stessa maniera: pur di non mettere a rischio il consenso di quattro cafoni con la macchina parcheggiata -ovviamente in divieto- sotto casa, si mette a rischio la vita della gente in una città da 300 morti e 40mila feriti all'anno.