Via Francigena: premessa storica a bagatelle di cronaca

Creato il 30 marzo 2015 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Fidenza mantiene l'ufficio delle imposte ma perde la sede della Via Francigena. I cittadini se lo chiedono, interessati per l'ufficio imposte, ma ,francamente, della Via Francigena può non importare niente.  Germano Meletti non è di questa opinione e, da storico ci spiega molte cose e, da cittadino attento entra con piede alzato su più recenti accadimenti.  Un solo appunto, mentre in passato Fidentia indicava un territorio urbanizzato dai romani, oggi il suo nome rimanda alla speculazione edilizia avvenuta in prossimità della stazione ed agli annessi e connessi. Non è anche grattando poco che parlando di Via Francigena e Torri della Stazione ci siano sotto gli stessi personaggi. E non sto parlando di Sigerico.
Nella generale confusione una cosa sembra certa; nelle Torri verrà aperto un nuovo ufficio turistico dedicato a quell'evento chiamato Expo.

Fidenza Casa Cremonini

LA VIA FRANCIGENA, QUESTA SCONOSCIUTA!!! TALMENTE SCONOSCIUTA CHE IN SORDINA E SENZA DIRE NULLA A NESSUNO HANNO TRASFERITO LE SEDI DA FIDENZA A PIACENZA!!!
Alcuni decenni fa qualcuno, sull'onda del successo dei cammini pellegrini europei, pensò di partire con qualcosa di concreto per ciò che riguarda la Via Francigena. Fidenza, storicamente importante nell'epoca romana, mantenne lustro anche nei secoli a venire visto che in quel punto intermedio della Via Emilia tra Parma e Piacenza, si era instaurato un importante agglomerato.  Questo agglomerato, denominato dapprima Fidentia per diventare in epoca successiva Borgo San Donnino, nome che mantenne fino al 1927 quando prese il nome attuale, era stato reso importante per disposizione dei governi romani, grazie soprattutto al fondamentale passaggio della Via Emilia, che veniva calcata sia dalle truppe che dalle autorità e in anni successivi anche dai pellegrini diretti a Roma in una delle tantissime Vie Francigene  che sono nate.  Camminare in direzione di Roma non obbligava assolutamente al passaggio da Fidenza, ci si poteva arrivare da Bobbio, da Vernasca e altre vie di comunicazione che conducevano verso sud, magari percorrendo le vie del sale che portavano in Liguria.  Nel 980 passò dalle nostre parti Sigerico, primate della chiesa inglese di Canterbury, allora strettamente collegata con il papa a Roma. Erano ben lontani i tempi in cui Enrico VIII decretò lo scisma, staccando la chiesa inglese dalla chiesa cattolica e dal papa, rendendola così protestante, appunto "per protesta" perché il papa gli aveva negato il permesso di sposare l'ottava moglie.  Prima di quell'importante momento storico c'era un forte legame tra Canterbury e Roma, tanto che erano tanti i pellegrini che si incamminavano su quel percorso. Appunto nel 980 passò Sigerico, il quale annotò meticolosamente tutti i punti, paesi e città da lui toccati in quell'itinerario di rientro a Canterbury da Roma.  In quel taccuino Fidenza rivestiva importanza fondamentale: venne infatti toccata consistentemente insieme a gran parte del suo territorio, partendo da nord Castione Marchesi, Fidenza, Cabriolo, Santa Margherita per uscire poi dal nostro comune. 

Fidenza Porta di San Donnino

Questo stesso itinerario è stato riproposto nei tempi moderni e chiamato Via Francigena Percorso di Sigerico.  Dalla sua prima realizzazione non è ancora decollato definitivamente, ma anno dopo anno si notano incrementi nei passaggi, quantificabili in circa duemila nel 2014. Sicuramente ben lontani dai numeri di Santiago de Compostela, preso come esempio, ma sicura,mente ancora in grado di aumentare. Mai è stata fatta una campagna di promozione meritevole di tale nome, ma pian  piano si può assolutamente incrementare.  O meglio, si potrebbe, sfruttando Fidenza, ma qualcuno ha deciso, naturalmente nella più rigorosa cortina di silenzio degna dei peggiori regimi sovietici, di trasferire le sedi dell'Unione dei Comuni Europei sulla Via Francigena e dell'Unione dei Comuni Italiani sulla Via Francigena, unioni le cui sedi erano da sempre a Fidenza, dapprima nella torre medievale e poi nel Palazzo delle Orsoline nella sede della biblioteca comunale.  Purtroppo però la biblioteca ha certi orari di apertura ai quali si dovevano adeguare le due entità collegate alla Via Francigena, riducendone così il tempo cui bisognava dedicarvisi per far decollare il tutto. Ma allora perché si tolsero le due sedi dalla Torre Medioevale sopra all'Ufficio Turistico portandole al Palazzo delle Orsoline?  Queste due dismesse sedi hanno lasciato stanze vuote, non occupate da nessuno, che bisogno c'era di sloggiare? Misteri di una politica che tra Vie Francigene e Cooperativa Di Vittorio si è specializzata in silenzi, il cittadino non deve sapere perché se sa giudica, quindi bisogna compromettere con tutte le armi a disposizione questa possibilità del cittadino rendendone indolore il suo passaggio dal seggio elettorale facendo votare i propri affezionati "spugnosi" sostenitori, che assorbono tutto quello che viene loro raccontato e sperando nel "non voto" degli avversari. 

Piacenza Palazzo Farnese 

Di fronte a questo scenario si sentono in diritto di fare e disfare tutto ciò che toccano con mano, non è dato capire perché qualcuno di loro ci ha speso una carriera politica ed oggi deve venire tutto rinnegato al punto da spostare le sedi a Piacenza (Palazzo Farnese), rendendo più difficoltoso il recarsi sul posto di lavoro ai fidentini là impiegati, sì, ma ancora per quanto tempo?  Forse presto non avranno neppure più il "disturbo" del pendolarismo Fidenza-Piacenza e ritorno, sicuramente a loro il partito preferirà residenti di Piacenza.  Visto quello che sta succedendo su vari fronti, propongo il cambiamento come slogan elettorale dall'oramai tristemente famoso "Dabòn" al ben più attuale, alla luce di ciò che sta succedendo, "SGRETOLIAMO FIDENZA", dove magari l'aggiunta del "DABON" renderebbe maggiormente l'idea di dove ci stanno portando questi signori.  A questo punto e alla luce di tutto ciò, quale significato assume la smargiassata da campagna elettorale di qualificare il duomo di Fidenza patrimonio dell'umanità dell'UNESCO?  Secondo me non ci credono neppure loro.
                                                       Germano Meletti

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