Angelo è stato un agguerrito e (forse) inconsapevole sostenitore delle potenzialità sociali e pedagogiche che una videoteca, nonostante la natura privata, possa vantare. Da Cinemastation passavano nell’arco della giornata – persino a notte fonda, considerando le proiezioni notturne – clienti appartenenti alle classi sociali ed economiche più disparate, incuriosite dalla possibilità di condividere con nuovi amici la visione di pellicole imprevedibili, lontane anni luce dai blockbuster americani, talvolta persino sottotitolate in inglese per la totale assenza di edizioni italiane.
A due anni dalla chiusura definitiva della videoteca, Angelo torna in Via Selmi e incontra nuovamente i volti, le voci, i sorrisi dei clienti che furono più fedeli a Cinemastation. Una sequela di testimonianze sospese tra il grottesco, lo spassoso e il malinconico che, anche senza il supporto di immagini originali della storica videoteca, lasciano immaginare ad occhi aperti il valore immenso e necessario della preziosa attività del grande Angelo.
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