Via, via, via, scappa via di qui!
Nenche il tempo di rotolare giù dalle scale che la bombola del gas nella cucina alle mie spalle scoppia.
Il fragore è immenso e lo spostamento di aria bestiale. Senza possibilità di scampo vengo travolta e scagliata a terra.
Non so quanto tempo ho trascorso svenuta ma riesco a riprendermi. Sono ricoperta di detriti, le orecchie mi sanguinano, gli occhi mi bruciano e ho una profonda ferita sul petto.
Via via … Vieni via con me. Niente più ti lega a questi luoghi. Neanche questi fiori azzuri.
Fuori è buio. Cammino per la strada sola e sento i miei passi rimbombare fra il silenzio della notte.
Nessuna luce sembra penetrare dalle finestre chiuse delle case. Nessun rumore di macchina neanche in lontananza.
Piove. Fitto e leggero. Solo completamente bagnata ma non ho freddo. L’acqua sembra scivolarmi addosso con estrema facilità.
I miei abiti o il mio corpo non le sono di nessun ostacolo.
Via via … Neanche questo tempo grigio, pieno di musiche e di uomini che ti son piaciuti.
L’ambiente è ancora silenzioso, ma è divenuto caldo e incredibilmente accogliente.
Nell’aria sento un delicato profumo di mughetto.
Le pareti sono color crema, la luce soffusa e il pavimento è morbidissimo, come fosse un infinito materasso, estremamente piacevole anche al tatto.
Cammino scalza.
Entra e fatti un bagno caldo. C’è un accappatoio azzurro. Fuori piove, è un mondo freddo.
Lo specchio alla parete è molto grande. Quasi grande come tutta la parete.
Tutte le pareti adesso hanno uno specchio.
Mi avvicino e la mia immagine viene riflessa dieci volte, o forse venti, cinquanta: un leggero movimento e dietro di me sembra riflettere l’infinito.
Mi fermo. Mi volto. Osservo.
La mia camicetta bianca è macchiata all’altezza del cuore. Una brutta macchia rossa … anch’essa viene riflessa una volta, o forse dieci o magari anche cinquanta volte o più.
It’s wonderful, it’s wonderful, it’s wonderful good luck my mamy, it’s wonderful, it’s wonderful I dream of you…
Esiste un senso di marcia?