Viaggiare nei Balcani on the road

Creato il 23 agosto 2014 da Valigia Rossa Valigia Blu @ValigiaRossaBlu

Cosa ci si aspetta di trovare quando si viaggia nei Balcani? Quello che mi aspettavo io era un’atmosfera simile a quella presente nei film di Emir Kusturica… Quindi quando ho preparato il mio tour attraverso Albania, Macedonia, Bulgaria, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Croazia ho contemplato la possibilità di vari imprevisti. Come se non bastasse, guide famose come il Lonely Planet e i vari siti ufficiali, alertavano sul comportamento peculiare di alcune di queste popolazioni e sulle possibilità di “spiacevoli sorprese”. Devo dire che non ho avuto nessun problema durante il viaggio. Neanche uno. E parlando con altri turisti, nessuno ha avuto problemi durante il soggiorno in queste terre. Quindi, se siete curiosi di scoprire questa fantastica parte dell’Europa, andateci a cuor sereno e con le precauzioni tipiche di quando si sta in viaggio.

Per andare nei Balcani basta il passaporto (valido per più di sei mesi). Se, come me, ci andate con la macchina, basta controllare se la vostra assicurazione rilascia la carta verde per le nazioni che dovrete attraversare. Non tutte le compagnie assicurano la macchina per l’Albania: poco male. Si può fare un’assicurazione temporanea direttamente alla dogana (costa circa 50 EUR). In Bulgaria bisogna comprare la vignetta, un pass per la macchina specifico per questa nazione: quello valido per una settimana costa 5 EUR e si fa anch’esso alla dogana.

Fino al confine tra Macedonia e Bulgaria non ci saranno grandi problemi con la lingua. Però, una volta messo il piede in quest’ultima nazione, passando per la Serbia e fino in Bosnia-Erzegovina, i caratteri sono tutti in cirillico. Certo, c’è la doppia trascrizione… ma quella comprensibile è scritta in Times New Roman 5 ed è un po’ complicato leggerla dall’auto in marcia, specialmente in città mentre scivoli tra un trattore e un tranvia. Comunque, ci si abitua anche a questo. La р è una r, la c è una s e la h è una n. Se leggete ресторант significa che state di fronte a un ristorante… è come un Rebus della Settimana Enigmistica.

Non vi fidate del navigatore satellitare. O per lo meno, indicategli che volete percorrere il cammino più rapido e diritto possibile. Nonostante questo, devo dire che il mio navigatore mi ha portato in posti in cui solo gli stambecchi potevano accedere. I primi due giorni sono stati un inferno di strade di montagna e sentieri sdrucciolosi non asfaltati con buche grandi come pozzi. Prevenire è meglio che curare: le regole sono due… una cartina stradale attualizzata e chiedere, nel dubbio, sempre chiedere. Gli autoctoni spesso non parleranno la vostra lingua o qualsiasi delle varie lingue internazionali …ma sono capaci di farsi capire e di farti capire qual è la direzione giusta.  Tutti, ma proprio tutti, sono gentilissimi e disponibili a dare indicazioni … e sempre sorridenti.

In generale, i piatti tipici di questa zona sono a base di carne. Carne di vario tipo e in tutte le salse, ma sempre e comunque carne. Se siete vegetariani, la vedo dura anche se, in molti ristoranti, troverete comunque un antipasto o un contorno unicamente di verdure o, in alternativa, un piatto di formaggi tipici. Quello che non dovete assolutamente fare è ordinare come se vi trovaste in un ristorante a Londra, a Milano o a Praga. Le porzioni, nei Balcani, sono enormi e in alcune regioni le quantità sono addirittura perverse. Ordinare meno o condividere le portate è una buona tattica. I vini sono deliziosi, specialmente in Macedonia e in Bosnia.

Che altro dire: godetevi i paesaggi. I Balcani sono ancora più belli di come uno se li immagina.
Lacio Drom. Buon Viaggio

Un saluto,
Valigia Blu


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