Viaggiare per imparare

Da Flavialtomonte

Cominciamo con un panorama che affaccia su barche galleggianti, attraccate a riva di un porto soleggiante, e continuiamo il nostro viaggio su una nave.

No, non sto andando in crociera! C’è qualcosa che mi soddisfa di più di una crociera: sono i viaggi, e non solo fisici, soprattutto mentali. Così posso dire di aver viaggiato una vita.

Questa volta ho viaggiato dalla prima fila laterale di un teatro all’aperto. Oltre a fare l’attrice, mi intriga molto fare da spettatrice, anche se a volte mi prende quella voglia irrefrenabile di salire sul palcoscenico da un momento all’altro per condividere con gli attori tutte le emozioni belle che il teatro sa dare.
L’esibizione teatrale di una trentina di attori, di cui una grande amica, l’aria fresca e la tranquillità del posto, la scenografia naturale dal fondale gradinato, e la forza della trama. Al di là della tecnica e della preparazione, c’è stato un momento dell’esibizione in cui mi sono veramente commossa. Sarà stata la mia passione per il teatro, l’emozione, il convolgimento della storia, ma in tutta la durata dell’esibizione, ho partorito un pensiero. L’ennesimo. Il pensiero che domani sarà ricordo, che insegna o segna (fai un po’ te…).

Quei messaggi profondi, che a volte hai proprio bisogno di sentire, ma che la società non ti offre, e allora li ricerchi nell’arte. Io li trovo sempre quando salgo su quel palco. Mi metto in prova con me stessa. Mi scruto e mi ascolto, vivo e rivivo quel momento, e alla fine trovo il senso, il senso della vita, non solo mia e ma anche degli altri. Ed è lì che capisco cosa davvero voglio, e qual’è il mio posto nel mondo.
Io voglio cibarmi di questo.


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