La mia compagna di stanza all’Università, al suo primo ritorno dagli USA, mi portò un’agendina molto bella (che ho ancora), di colore rosso laccato, dove vi era riportata un aforisma - in inglese - di M. Proust: L'unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuove terre, ma nell'avere occhi nuovi. Immaginai fosse un regalo di consolazione, per me che all’epoca avevo visitato pochissimi posti. A distanza di decenni non è che io abbia colmato il gap, anzi! Quando sarò vecchia - ovvero tra pochi anni, sempre se ci arrivo - ai miei nipoti racconterò solo dei mille viaggi fatti con la fantasia. Altro non potrò raccontare.
Eppure mi servirebbe una vacanza, mi servirebbe davvero. Sono così stressata che forse non saprei godermela (quindi dovrei fare un corso preventivo di yoga) ma vorrei tanto partire, andare in un posto lontanissimo, dove niente mi possa ricordare il mondo nel quale vivo.
Niente, tranne la mia mente. È ingombrante, non saprei dove lasciarla.