Viaggio a Shanghai

Creato il 06 aprile 2013 da Albino

Tanto per ricordare ai lettori che ultimamente sono un filino impegnato, vorrei sottolineare che sto scrivendo questo post in multitasking. Da seduto. Sulla tazza.

Come avete potuto notare a fine marzo sono andato a Tokyo per il mio viaggio mensile (il prossimo verso la meta’ di aprile, poi a inizio maggio dopo la golden week). Ovviamente non avendo i giappi la Pasqua, sono dovuto tornare sabato, fottendomi di conseguenza il venerdi di festa (Good Friday (=venerdi santo) e’ festa nazionale nei paesi anglosassoni, e di riflesso anche in alcune ex-colonie britanniche tipo Hong Kong) e naturalmente il sabato.

La cosa da ridere e’ che il lunedi di pasquetta (= altra festa nazionale) dovevo essere a Shanghai per un corso (training vendite ultra-avanzato, ovvero tecniche e strategie per vendere ghiaccio agli eschimesi). Morale: ho volato la domenica, percio’ di questo weekend lungo di Pasqua sono stato libero e a casa per circa una decina d’ore.

Tokyo e’ stata… beh, come al solito. Lavoro, izakaya con gli amici, fiori di ciliegio, pulizia & ordine ovunque, mezza stagione, allergia al スギ di merda, riunioni con salaryman che non capiscono una tega, albergo fighissimo in solitudine tipo lost in translation (a parte che conosco la lingua, ma l’atmosfera di solitudine a volte a Tokyo e’ proprio come quella del film).

Vorrei pero’ parlare un attimo di Shanghai. E’ stata la mia prima volta in Cina (terraferma Cina – ero stato a Taiwan e naturalmente vivo a HK, ma nella Cina comunista non c’ero mai stato. Poi dire che HK e’ Cina e’ come dire che Montecarlo e’ Francia, o che Singapore e’ Malesia).

Shanghai, devo dire, me l’aspettavo diversa. Piu’ sgarruppata, tanto per cominciare. Piu’… cinese.

Punti positivi: il centro e’ pulito, ordinato, senza poi tutto questo traffico. E’ pieno di posti interessanti, la metro e’ fighissima (ma d’altronde e’ quasi tutta certificata dalla mia azienda, ghghgh), ristoranti ottimi a prezzi convenienti, piena di vita. Niente male. Inoltre l’impressione generale e’ che il posto sia vivo, vibrante. La senti l’economia che tira, quasi fosse palpabile. Senti odore di opportunita’, un feeling positivo. Come se fosse li’ che succedono le cose, che si fanno le esperienze, (e perche’ no?) i soldi. Senti che a far carriera – in qualche modo – a Shanghai magari si potrebbe far prima.

Punti negativi /1: in centro c’e’ una troia ogni 5 metri e ti ferma un magnaccia ogni 4 passi. (passo – passo – passo – “do you want sexy massage?” – passo – passo – passo – “do you want sexy lady?” – passo – passo – passo – eccetera…).

2. L’acqua e’ non solo imbevibile, ma addirittura tossica credo. Dopo la doccia ti senti la pelle che “tira”. Il mio hotel mi dava 2 bottiglie d’acqua al giorno e in bagno c’era la scritta “usa l’acqua in bottiglia anche per lavarti i denti”.

3. Sono tornato da 4 giorni e ancora mi bruciano gli occhi. Quanto cazzo inquinata e’ l’aria?

4 (soprattutto). Credo ci siano due modi di “vivere” in Asia, a seconda del posto dove vivi. C’e’ il vivere sereno dei posti ultrasicuri dove la gente e’ fondamentalmente “onesta”, ricca o povera che sia. I posti dove giri per la strada senza il pensiero che qualcuno potrebbe sfilarti il portafogli (Giappone, Sudcorea, Hong Kong, Singapore, Malesia se vogliamo, Taiwan, ecc.). E poi ci sono i posti dove sei sei da solo di notte in citta’ ti guardi le spalle, perche’ non sai chi potresti avere dietro. Tipo Manila, o tipo… beh, Shanghai. Questa almeno e’ l’impressione che ha dato a me.

Aggiungo qualche foto tanto per.





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