Viaggio a yugoland

Creato il 18 agosto 2012 da Pasudest
Oggi è sabato, siamo ancora in agosto, quindi in piena estate, travolti dal caldo di questi giorni. Insomma l'atmosfera è ancora più o meno quella delle vacanze. Io invece sto al lavoro e quindi per chi è in ferie o per chi sta per partire, ma anche per tutti gli altri ecco un altro invito alla lettura. Un consiglio che è anche una riparazione perché il testo in questione mi era stato segnalato qualche tempo fa, ma l'email si era persa nella corrispondenza (eh sì, anche la posta elettronica si perde nei meandri virtuali del nostro pc, come quella cartacea resta sepolta nei cassetti).
Il libro in questione (copertina qui a fianco) è Yugoland. In viaggio per i Balcani di Andrea Aragona, che si auto descrive come "viaggiatore eco-sostenibile" e membro del consiglio nazionale di Legambiente oltre che laureato in storia. Andrea ha anche un blog con il quale invia qualche cartolina dalla ex-Jugoslavia "che tanto ex forse poi non è...".
La casa editrice Becco Giallo, specializzata nella progettazione e pubblicazione di fumetti di impegno civile, definisce il libro "guida contro-turistica ad un paese che (forse) non c'è più, costruita sul campo con testi, foto e disegni" (dell'artista Gabriele Gamberini).
Recita la scheda sul libro sul sito internet dell'editore: "Dagli ultranazionalisti serbi al più grande (e selvaggio) Festival della Tromba del mondo, dalla guardia del corpo del Maresciallo Tito che si reinventa produttore di Rakija (la temibile grappa balcanica) alla statua di Rocky eretta in segno di ambigua prosperità occidentale, Yugofobici contro Yugonostalgici, truffe e bassi espedienti di frontiera. Vignettisti resistenti, redazioni di giornali che prendono misteriosamente fuoco, la vera storia degli elefanti di Brijuni (la residenza del Maresciallo Tito). Tutto questo (e molto altro ancora) è Yugoland. Istria, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia, Montenegro, Macedonia e ritorno. Belgrado, Zagabria, Sarajevo, Mostar, Skopje conosciute e vissute in auto, in bici, a piedi".
Il libro ha anche una prefazione di Luka Zanoni, in cui il direttore della testata giornalistica di Osservatorio Balcani e Caucaso tra l'altro scrive: "Questo libro è un invito a partire. Come un taccuino pieno di tasche dove infilare gli indirizzi raccolti per strada, i pezzi di vita attraversata, le foto rubate, le matite, gli acquerelli. Buon viaggio a tutti". E buona lattura.

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