Pazienza se la cosa accadesse solo nella zona grigia che sta tra il malaffare e l’arroganza del potere, ormai ci si è fatto il callo, ma il fatto è che l’insaputa dilaga e permea ogni aspetto del Paese.
I figli della razza padrona hanno poltrone, cattedre e squillanti stipendi sempre a totale insaputa delle prodigiose spinte ricevute e chiamano la beffarda carrucola che li ha innalzati precocemente a cattedre e cadreghe, curriculum. Una confusione linguistica normale per questi insaputini.
E che dire della Fornero che prima non si raccapezzava sulle regole pensionistiche e poi ha clamorosamente toppato con gli esodati? Che dire delle mille incertezze, passai avanti, indietro e di lato di quelli che si sono presentati come avessero scienza e tecnica infusa e sembrano invece un po’ cialtroni? Nemmeno possono dire di avere delle buone intenzioni perché sembrano invece pessime. Che dire dell’illustre premier che ci ridicolizza in giro per il mondo sostenendo che la crisi è ormai finita, quando lo stesso Wall street journal, fa sapere che sta sbagliando tutto e che l’Italia, da essere la mansueta pecora da tosare della Merkel, sta diventando una mina vagante dell’economia mondiale? Ma quello me l’aspettavo, fanno la coda del pavone, ma sono soltanto insaputelli,
Certo in questo cambio di nome rimane da capire come si chiami la popolazione, insaputani, insaputanti, insapuniti… c’è da sbizzarrirsi. Ma non vorrei che a lungo andare diventassero incazzati a loro insaputa: sarebbe il colmo.