Recensione
Non è mai bello stroncare completamente l’opera di un emergente/esordiente. Purtroppo però, anche volendo partire con le migliori intenzioni, in alcuni casi c’è ben poco da mettere sul piatto degli aspetti positivi e quel poco è anche marginale ai fini della lettura. Tra questi casi devo inserire “Viaggio allucinante III” di Vincenzo Costanza. L’idea di partenza è affascinante: nel 2120 il “Presidente” ha avuto un malore a causa di un’ernia iatale ma non ci pensa assolutamente a farsi operare vista la mole di “impegni” che lo oberano. Nel futuro la tecnologia ha fatto passi da gigante e così quello che sembrava un espediente narrativo esclusivo della fantascienza è diventato realtà. Infatti, miniaturizzando una capsula con all’interno un sommergibile e tre esperti a bordo è possibile arrivare direttamente al problema senza bisogno di operare. C’è però un tempo massimo per eseguire l’impresa e l’apparato digerente del corpo umano non è un ambiente propriamente ospitale.Chiaro omaggio al “Viaggio allucinante” di Isaac Asimov - tanto da presentarsi come un seguito apocrifo del romanzo – questo libro non si avvicina nemmeno agli intenti prefissati, cioè quello di esserne una parodia satirica all’italiana. Partiamo dal fine ultimo di tutto il lavoro, ossia far ridere il lettore. Personalmente non mi è mai capitato nemmeno di sorridere, figuriamoci di ridere. In tutte le situazioni narrate ho trovato un’ironia dozzinale, a partire dall’uso di una supposta per veicolare gli esperti all’interno dell’apparato digerente del Presidente –con tutte le battute su escrementi, puzze e vomito che ne conseguono- fino alla lascivia di quest’ultimo che dovrebbe fare da satira sulla politica italiana odierna passando per i protagonisti, uno più tonto dell’altro. La trama, potenzialmente complessa, viene tirata via in settantaquattro pagine di dialoghi raffazzonati e poco credibili. Precisamente poi, sono proprio questi a sostenere la storia descrivendo le azioni in uno stile narrativo che mi ha dato quasi l’idea di leggere una sceneggiatura tirata su sciattamente piuttosto che un romanzo o un racconto breve, segno di una certa immaturità nella costruzione della storia. Passando ai personaggi, non ne ho trovato uno che rimanga impresso nella memoria a fine lettura, essendo tutti delle macchiette e dei stereotipi. C’è il soldato semi-analfabeta che ha un’intuizione che gli scienziati non hanno nemmeno pensato di striscio, c’è il generale incompetente arrivato nella sua posizione solamente grazie alle spintarelle, ci sono i dottori arrivisti pronti a compiacere il Presidente satiro in ogni cosa pur di ottenere una promozione e, ovviamente, ci sono un paio di donnine di contorno. In più, l’autore cerca di fare ironia senza conoscere appieno l’argomento: in un paio di occasioni viene citato impropriamente il riflesso condizionato studiato da Pavlov e invece di costruire una storia comica sui vantaggi dell’uso della supposta al posto della pillola – cosa che avrebbe potuto essere sia plausibile scientificamente, sia potenzialmente ironica – se ne esce con l’abusata tecnica della “supercazzola” per spiegare un “disguido tecnico”.
In definitiva, dispiace dire che “Viaggio allucinante III” è un’opera immatura. La storia non suscita risate, i personaggi sono scialbi e la prosa si basa su dialoghi poco verosimili. Di positivo c’è l’edizione ben curata, ma di certo questo non basta a giustificare l’acquisto - anche se il prezzo è irrisorio - di un racconto di settantaquattro pagine.
Giudizio:
+1stella+Dettagli del libro
- Titolo: Viaggio Allucinante III
- Autore: Vincenzo Costanza
- Editore: Sesat Edizioni
- Data di Pubblicazione: 02 giugno 2013
- ISBN-13: 9788897822271
- Pagine: 74
- Formato - Prezzo: Ebook - Euro 1,99