Hai cominciato il districato tratto
verso l’ignoto passo, dove i sogni
diventano colori sfatti ed ombre
di luci fioche, come albe remote
e le forme si stemperano in corpi
astratti, elementari e arcani,
come disegni di bambini al colmo
dell’ignara scoperta delle cose.
Forse i tuoi occhi, sempre più socchiusi,
intravedono già, in fondo, la sponda.
Che scorgano le gemme dell’aprile
che non vedranno, e continui più dolce
questa strada in cui sembra si disperda
pian piano il soffio limpido dei sensi,
e si fermi il cammino, già stremato,
che ormai, all’indietro, prosegue arrancando,
come una crescita verso la prima
notte beata, in un rifugio caldo.
Paolo Clementi