http://ferrovieappulolucane.it;
Costo del biglietto 4,50 Euro a tratta, per una durata circa di 1 ora e 30 minuti.
Il nostro viaggio verso Matera non inizia proprio nei migliori dei modi.
Decidiamo di fare colazione di nuovo presso l'hotel, dove Daniela boccia il cappuccino, per poi digerirci verso le Ferrovie Appulo Lucane.
La stazione è in ristrutturazione. Come già scritto in precedenza, l'ingresso si trova accanto alle Ferrovie del Sud Est, a destra se vi ritrovate davanti al palazzo.
Al civico 14, un pò anonimo a causa del lavori, vi è l'ingresso e di fronte la tabaccheria che vende i biglietti per la città di Matera, del costo di 4,50 Euro a tratta.
Salendo le scale che trovate a sinistra, raggiungerete due binari, uno dei quali vi porterà a Matera/Potenza.
Già dal treno in arrivo ci rendiamo conto del viaggio che ci attenderà. Una vecchia motrice vintage, con altrettanti vagoni della stessa epoca. Non ci sembrano molto puliti e dai finestrini non si riesce a vedere nulla, neanche le stazioni in arrivo.
A dispetto della comodità di tutti i viaggi effettuati fino ad ora, questo è decisamente il peggiore.
A bordo del treno poi ci viene anche comunicato un imprevisto.
Coloro che sono diretti a Matera devono scendere ad Altamura e continuare sino a Matera Centrale con un bus sostitutivo.
Non ne comprendiamo subito il motivo e non osiamo chiedere ulteriori informazioni al controllore che, come il sergente del film "Full Metal Jacket" -una pellicola che consigliamo di vedere per farvi capire l'atmosfera e la personalità di questa persona- impartisce ordini a tutti i viaggiatori. Noi riuciamo soltanto a pronunciare "Matera", mentre quello velocemente ci comunica che dobbiamo scendere ad Altamura e prosegue diritto verso gli altri passeggeri.
Una signora accanto a noi, diretta a Gravina di Puglia, ci guarda un pò intimorita e un pò dispiaciuta, che inizia a rivolgerci la parola non appena l'individuo si allontana.
Un pò come accade tra i banchi di scuola, bisbigliando per non farsi sentire dalla maestra.
"Che vergona questi treni! E poi stanno facendo i lavori sulla linea", ci comunica la signora.
Speriamo che questo piccolo disagio migliori la situazione in futuro.
Al transito di ogni stazione ci alzavamo in piedi per vedere dove eravamo, datosi che dai finestrini non ri riusciva a capire -anzi- a vedere nulla, se non un accenno di arte urbana/graffitara che ho avuto modo di fotografare.
Giunte alla stazione di Altamura abbiamo preso subito il pullman diretto a Matera, annotando gli orari per il ritorno.
In questo momento mi è venuta in mente +giusy loporcaro , la quale vive proprio in questa cittadina, ma che abbiamo potuto solo osservare in viaggio.
In questo modo abbiamo potuto osservare un panorama diverso, addentrandoci infine nella nuova zona di Matera, che dista più o meno 3 chilometri dal confine con la Puglia.
Matera è una città a strati che presenta varie costruzioni.
Ad ogni modo al ritorno avremmo fatto a meno del trasbordo. Anzi, a saperlo prima -purtroppo nessuna segnalazione sul sito delle ferrovie pochi giorni prima della nostra partenza- avremmo fatto direttamente tutto il viaggio in pullman.
Le Ferrovie Appulo Lucane hanno anche delle linee di bus.
Così una volta giunte a Matera ho chiesto in biglietteria la conferma degli orari in partenza per Bari e se fosse stato possibile prendere il pullman anzichè il treno.
Volevo inoltre sapere se il biglietto già acquistato per il ritorno andasse eventualmente bene anche per il pullman. Mi sono sentita rispondere che per il ritorno avrei dovuto comprare un nuovo biglietto poichè quello per l'andata, valeva soltanto per l'andata!
Va beh, lascio stare le informazioni per non perdermi in discorsi allucinanti per dirigermi verso il centro storico. Daniela però aveva bisogno della toilette -fortunatamente non ha deciso di andare a quella della stazione di Altamura altrimenti avremmo perso il bus!- e ci dirigiamo verso il primo bar che incontriamo.
Entriamo nel locale e non c'è nessuno. Solo un enorme cartello appeso sulla porta che stava ad indicare la toilette, ove vi era scritto a caratteri cubitali che anche lui -il titolare- pagava le tasse, la luce e l'acqua -nonchè la carta igenica- e che il minimo per usufruire della toilette era ordinare qualcosa. Ora, appena arrivate nella cittadina, che dovrebbe essere lieta di accogliere i visitatori, i turisti, che forse chissà consiglieranno anche -o meno- di andare a visitare i posti che loro hanno visto e che li hanno emozionati, come avrebbero dovuto reagire?
Avrei dovuto fotografarlo quel cartello, ma nel frattempo sono entrati altri clienti, seppur il titolare ancora non usciva fuori dal retro!
Se non fosse stato così urgente, ce ne saremmo andate. Fermo restando che per cortesia e gentilezza, abbiamo sempre ordinato qualcosa in tutti i locali in cui abbiamo usufruito della toilette.
Una abitudine che applichiamo in qualsiasi città.
Ordiniamo dunque le nostre acque minerali e ce ne andiamo. Non è proprio il benvenuto che ci aspettavamo.
Ad ogni modo il nostro obiettivo ora era quello di trovare il Punto Informazioni Turistiche poichè avevo dimenticato la mia guida su Matera a casa: difatti in questa tappa non riuscirò a consigliarvi molti posti da visitare.
Cerchiamo di raggiungere il PIT seguendo i cartelli stradali, ma poi ne perdiamo traccia. Chiedo così ad una signora del luogo dove sia il centro storico e molto gentilmente mi da delle ottime indicazioni.
Finalmente un pò di cortesia!
Facciamo dunque pace col territorio e con animo più leggero ci accingiamo a raggiungere i sassi.
Dalla stazione -la nuova stazione centrale che sarà attiva non appena finiranno i lavori- potete scendere verso la strada, dritta dinanzi a voi. Sempre proseguendo dritto, vi ritroverete sulla sinistra un arco. Attraversandolo vi catapulterete in un'altra atmosfera. Il centro storico inizia ad affiorare con i suoi palazzi e la tipica pavimentazione dei secoli scorsi.
Mettiamo ben a fuoco il tutto per individuare il PIT della città. Si trova al piano inferiore di un palazzo, proprio nella piazza principale. Sicuramente i cartelli stradali sapranno indicarvi al meglio dove si trovi.
Entriamo e chiediamo uan cartina della città per meglio muoverci, ma ci informano subito che loro organizzano anche visite guidate per meglio osservare la città, anche per non perdersi tra i vicoletti.
Con il mio Nokia Lumia, compagno indispensabile per questo nostro viaggio, non avremmo di certo corso il rischio di perderci, ma accettiamo comunque di aderire alla visita guidata per meglio addentrarci nella vita materana, apprendendone la storia, le usanze e magari qualche utile consiglio da chi vive sul posto.
La nostra visita guidata consiste in un tour di un paio d'ore, comprendente anche di una degustazione di prodotti locali a fine percorso. Il costo della visita è di 15,00 Euro a persona.
Cartina alla mano, raggiungiamo il luogo di ritrovo con la nostra guida ed altri turisti.
Percorriamo dunque velocemente Via del Corso -a Roma nota per altri panorami- per arrivare al Palazzo del Museo Comunale. Sono quasi le ore 12 e l'ora di punta non facilita gli spostamenti.
Ci guardiamo intorno chiedendoci dove potessero essere i famosi "sassi", quando una terrazza lascia intravedere il panorama sulla città antica.
Antonio, la nostra guida, inizia col fare l'appello dei partecipanti, così da cominciare la nostra visita.
Il tutto ha inizio proprio dalla terrazza dove la città antica di Matera ed i famosi sassi, sono i protagonisti.
Antonio ci narra delle origini della città, della peculiarità del territorio e di come nel corso dei secoli si è andata sviluppando.
E' sorprendente come le due realtà convivino.
Da una parte la città moderna, ricostruita di tutto punto, emarginando la parte più povera, dove le condizioni igeniche e sanitarie a metà del secolo scorso iniziavano veramente a divenire un serio problema. Basti pensare che fino a circa la metà del secolo scorso, tra i sassi di Matera vi serpeggiava ancora il virus della malaria.
La parte antica, quella dei sassi, è stata scavata nella roccia, chiamata volgarmente "tufo", seppur tufo non sia, ma è comunque una roccia molto friabile. Poichè il tutto è comunque scavato nella roccia, Matera è fatta a strati e livelli. Difatti sotto le scalinate vi sono in genere i tetti delle altre abitazioni. Sotto le abitazioni o cisterne, vi sono altri tetti e così via.
C'è però anche altro tra i sassi di Matera, come il Cimitero Barbarico e le chiese rupestri.
Alcune sono dislocate proprio nel nucleo storico centrale, altre su di un altopiano adiacente, dove sono state effettuate alcune riprede del film "The Passion", di Mel Gibson.
In realtà non è l'unico film girato tra i sassi, anche Pier Paolo Pasolini vi ha girato un suo film. Una location suggestiva per le storie cinematografiche.
I sassi furono abbandonati man mano con la costruzione dei nuovi quartieri popolari della città di Matera, dotati di ogni confort. L'acqua corrente e l'energia elettrica, oltre al fatto di non dover dividere più la propria abitazione con gli animali, fece insorgere nei cuori dei materani un forte ripudio e un senso di vergogna tale che cercarono di dimenticare le vecchie abitazioni nascondendole.
Soltanto intorno alle metà degli anni '80, si cominciò a rivalutare i sassi, che presero di nuovo vita.
Alcuni sono stati ristrutturati ed adibiti a bed&breakfast, alcuni sono diventate delle abitazioni confortevoli, altri delle botteghe.
C'è ancora molto da fare e sistemare ma Matera si è così riabilitata ed è stata dichiarata nel 1993 patrimonio dell'UNESCO.
Il nostro percorso prosegue verso la visita di un sasso, una abitazione tipica dell'epoca, arredata con vecchi mobili ed attrezzi dei campi.
Una abitazione, rispetto alle altre, alquanto grande e confortevole, con un letto altissimo, il pozzo, la cucina con un enorme camino, una prima discesa verso la cantina e la cantina vera e propria, dislocata ancora più in basso, dove ci sono constantemente 15 gradi.
Decisamente molto fresco in estate. Per scendere però bisogna fare veramente attenzione in quanto gli scalini sono davvero sconnessi.
Proseguiamo con la visita a quelle che sembrano esser state delle chiese, o un monastero o qualcosa inerente ad una sorta di azienda agricola. Non si riesce a capire con certezza se fossero delle chiese, poi adibite ad "aziende" agricole, per la raccolta dei cereali e della "pistatura" dell'uva per il vino. Lateralmente ci sono delle vasche dove venivano adagiati i grappoli.
La nostra visita si conclude qui. Naturalmente è stata molto più dettagliata del nostro resoconto e nonostante il caldo tremendo, molto piacevole.
La nostra guida ci ha accompagnato presso l'agenzia dove si organizzano i tour per la degustazione finale. Da segnalare il pane, l'olio ed i peperoni cruschi, ossia dei peperoni essiccati dolci da mangiare come le più comuni chips o sulla pasta.
Affannate ed assetate, ci siamo di nuovo dirette nel centro storico alla ricerca di un luogo dove mangiare. Ci ha colpito tra i tanti il ristorante Kappador, proprio sulla Piazza Vittorio Veneto. Il cameriere, gentilissimo, ci ha subito accolto con premura, portandoci dell'acqua fresca.
Una volta riprese, abbiamo ordinato un antipasto di salmone e un primo, un piatto caratteristico del luogo, con torchietti, pomodorini freschi, pan grattato ed i famosi peperoni cruschi.
Davvero squisiti!
Rifocillate a dovere, il cameriere ci ha portato sulla terrazza del ristorante per fare alcune foto panoramiche sui sassi. Una vista molto suggesitva.
La gentilezza e la premura di questo locale, ci hanno fatto sentire davvero molto coccolate.
Non potevamo però andare via senza prendere dei panini tipici di Matera, fatti di farina di grano duro e dei rustici, che avremmo mangiato la sera in hotel.
Avremmo avuto veramente bisogno di riposare.
Ci dirigiamo verso la stazione per prendere il bus diretto ad Altamura, dove avremmo preso di nuovo il treno vintage per Bari.
Questa volta decidiamo di salire sulla prima carrozza, dove i finestrini sono ben puliti e le poltroncine verdi un pò più simpatiche. Tutto mi ricorda il vecchio far west.
Giunte a Bari, senza aria condizionata, ci aspettano gli ultimi 2 chilometri per raggiungere l'hotel, ma prima facciamo tappa al supermercato per comprare del prosciutto per farcire i nostri panini.
Felici della visita, ma davvero esauste per il viaggio ed il caldo, finiamo la serata stremate, mangiucchiando i deliziosi rustici ed i panini.
A Matera vorremmo tornare. Non abbiamo visto proprio tutto e comunque, una notte nei famosi sassi, potrebbe essere davvero un'esperienza interessante, tanto più che ora è possibile farlo.
A questo proposito vi suggeriamo di contattare Antonio, il quale potrà senz'altro fornirvi informazioni più accurate su dove soggiornare.