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Viaggio in treno con suspense, raccolta a cura di Stefano Malatesta

Creato il 25 luglio 2012 da Funicelli
Anche il treno può essere luogo di un incontro che ti cambia la vita (sia in senso positivo che negativo), un luogo in cui vivere delle emozioni, delle avventure, dei piccoli gialli.
Il treno permette di vincere battaglie, di sfuggire da un agguato mortale.
Gli otto racconti di questa raccolta ruotano attorno al treno e al viaggio in treno:
  • Andrea Camilleri, Una piccola voluttà
  • Giovanni Fasanella, Italicus
  • Raffaele La Capria, Il consiglio di Alioscia
  • Stefano Malatesta, L'ultima carica imperiale
  • Dacia Maraini, il viaggiatore dalla voce profonda
  • Dante Matelli, La tradotta toscana
  • Vieri Razzini, Noccioline
  • Sandro Viola, Un vermouth Martini ghiacciato.

Da Italicus, il racconto di Giovanni Fasanella che prende spunto dalla strage sul treno, dell'agosto 1974, in cui un viaggiatore si trova all'improvviso in un gioco terribile che scopre essere più grande di lui: un labirinto dove non si capisce più chi sono i colpevoli chi i buoni, fatto di sangue, menzogne e eversione:
"Ero finito in una specie di labirinto chiuso da un muro. Un labirinto che, all'apparenza, era stato costruito con l'aiuto, se non con il consenso e l'appoggio delle stesse forze chiamate a rsolvere quell'orrendo delitto. Possibile? Acvevo assitito ad una «strage di stato», pianificata e realizzata grazie ad una così mostruosa catena di complicità? O piuttosto ero finito in una sorta di gioco di specchi in cui era estremamente difficile distinguere la verità dalla verosimiglianza, i colpevoli dagli innocenti, i complici dagli incapaci? Pensai che sarei uscito da quel labirinto solo il giorno in cui fossi riuscito a trovare una spiegazione del comportamento di ognuno. Ero solo all'inizio. Ma sari andato fino in fondo. almeno di questo, ero sicuro."
pagina 51
La scheda del libro sul sito di Giano editore :
I treni hanno qualcosa di magico, un potere evocativo che trascende le distanze. Mezzi di trasporto sempre antichi e sempre moderni, hanno attraversato i tempi e le fantasie di intere generazioni, lasciandosi alle spalle una densa scia di emozioni. Salire a bordo di un treno significa partecipare a una vicenda collettiva e, molte volte, inaugurare un nuovo capitolo della propria storia. Un mosaico di narrazioni che questa raccolta riproduce – con misure e colori differenti – attraverso i racconti di autori celebri e di professionisti della scrittura, impegnati in una corsa all’inseguimento dei propri ricordi e della propria immaginazione, nel tentativo di fermare sulla carta il mistero che ogni viaggio porta con sé. Così, nel racconto di Andrea Camilleri il treno è un miraggio che si materializza al termine di una rocambolesca gincana sulle polverose strade di Agrigento. Quello ricordato da Giovanni Fasanella è l’Italicus, il convoglio della tragedia, fatto saltare il 4 agosto 1974 dai membri di un’organizzazione neonazista. Per Raffaele La Capria è uno splendido fotogramma di viaggio: un dialogo senza parole, una lettura, un pensiero che fugge via ad alta velocità. Per Stefano Malatesta è il mezzo che consente a un giovane gentiluomo di una delle più grandi famiglie del Regno Unito, W. Ch., di prendere parte all’ultima carica a cavallo del ventunesimo lancieri condotta sullo stile classico napoleonico. Per Dacia Maraini il treno è un vagone ristorante battuto da una pioggia ostinata, all’interno del quale si consuma l’incontro notturno tra un’elegante signora e un uomo tanto affascinante quanto pericoloso. Per Dante Matelli è lo scenario di una corsa adrenalinica, una tradotta toscana che corre verso la libertà. Per Vieri Razzini è la presenza importuna di una strana coppia che apparentemente ha deciso di farla finita. Per Sandro Viola è, infine, l’eco di una dorata gioventù dietro cui si annida la violenza della realtà.
Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati: Stefano Malatesta

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