Eppure l'artista polacco, nato a Torun nel 1952, ha ripercorso le orme di Cézanne e Paul Klee. Del primo ritroviamo la monumentalità e la forza architettonica, mentre del secondo ritroviamo quello che Henri Michaux definisce la linea sogno: "non avevamo mai lasciato sognare una linea, fino a questo momento". Dallo scontro-incontro tra la geometria artistica e la linea sogno nascono dipinti dove l'interpretazione vince sull'oggettività. E' un surrealismo, quello di Yerka, che guarda all'astrattismo ed è, al tempo stesso, imbevuto di impressionismo.
Il colore è puro e la luce tersa di un cielo profondo smaterializzano il quadro in sé e per sé, come fosse una continua evocazione fantastica, un flusso di pensieri, un'invenzione di luci e colori. Jacek Yerka sembra ricercare un'armonia tra presente e passato, nonostante abbia la consapevolezza di gestire un tratto semplicemente ed emotivamente innovativo e singolare.