C'era una volta un tipo di nome William Shakespeare. Era uno davvero bravo a scrivere e anche a recitare. Verso dopo verso la sua fama riuscì a crescere e si ritrovò così ad essere l'autore più amato da una grande regina chiamata Elisabetta I. Shakespeare un giorno si inventò un verso che diceva "so long lives this, lo long live thee". Chissà se pensava a se stesso, alle sue parole e a tutti i viaggi in Inghilterra e nel mondo che avrebbe ispirato. Soprattutto nel 2016, dato che siamo arrivati a 400 anni dalla sua morte. Quale migliore occasione di questa per godersi un itinerario alla scoperta dei luoghi da lui amati e vissuti?
Shakespeare, come certi altri letterati del passato, aveva la capacità di raccontare un luogo e di ambientarvi vicende umane di ogni genere senza averlo visto nemmeno una volta. Già un paio di anni fa, in occasione dei 450 anni dalla sua nascita, scrissi su questo blog di viaggi un post che vi raccontava il mondo visto da William Shakesperare: si parlava di Danimarca (con Amleto), di Scozia (con Macbeth), del Veneto del rinascimento (con il Mercante di Venezia) e anche di un piccolo villaggio di nome Bosworth, dalle parti di Leicester, dove si incise nella storia il futuro di Inghilterra. Shakespeare era un mago nell'ambientare le sue opere, un mago capace di immaginare il mondo e tradurlo in parole, gesti ed emozioni.
Sapevate che Shakespeare è morto lo stesso giorno (di anni diversi) in cui è nato? Si tratta del 23 Aprile (giorno di San Giorgio, patrono d'Inghilterra... fatalità!) e mai anno potrebbe essere tanto giusto per un viaggio nei luoghi che il Bardo ha visto veramente, vissuto con pienezza e tanto impegno. Quale potrebbe essere un itinerario da seguire per solcare la stessa terra su cui William Shakespeare ha camminato? Prendete Londra, atterratevi e poi dimenticatela. Il Globe Theatre può aspettare gli ultimi giorni del vostro viaggio. Una volta arrivati nella capitale inglese, prendete un treno e puntate verso Stratford-upon-Avon. Lì, nella Holy Trinity Church potrete trovare proprio la sua tomba. Non so se la cosa per voi possa avere significato, ma io amo portare un fiore sulla tomba di scrittori o artisti che hanno un qualche significato per me. L'ho fatto con Yeats in Irlanda e lo farei ora anche con Shakespeare. Se non trovate un volo per Londra, provate con Birmingham.
Stratford-upon-Avon è stato un luogo fondamentale per il buon William ma non fu l'unico a segnare la sua vita (oltre a Londra, ovviamente). Warwick e la sua contea sono sicuramente un'ottima zona da esplorare per entrare un po' in contatto con le atmosfere dell'Inghilterra di Shakespeare: villaggi con case a graticcio, giardini e la campagna nel suo massimo splendore sono solo tre dei motivi che potrebbero portarvi da quelle parti. Non sarà difficile chiudere gli occhi e immaginare la compagnia di William Shakespeare entrare in paese e metere in scena qualcosa nella piazza del paese.
L'eredità che William Shakespeare ha lasciato all'Inghilterra e al mondo intero è così grande da ispirare non so quanti viaggi e chissà quanti milioni di sogni. Un itinerario completo dedicato a quel genio della letteratura e del teatro non può che culminare con la visione di un'opera senza tempo, in uno dei luoghi dove il talento di Shakespeare viene esaltato all'ennesima potenza: il Royal Shakespeare Theatre proprio a Stratford. Il cartellone per il 2016 è davvero denso e i biglietti sono sicuramente più che affrontabili. Io sceglierei, ora come ora, The Tempest... Per uscire dal teatro e sentirmi risuonare nel cuore delle parole magnifiche, magari mentre passeggio nel giardino che fu della moglie di William e mi godo l'Inghilterra di Shakespeare che, anche 400 anni dopo, è sempre meravigliosa.