Magazine Società

Viaggio nelle occasioni perdute: arghilla’ (rc), “la piazzetta” simbolo del degrado assoluto di un intero quartiere

Creato il 15 novembre 2010 da Stefanoperri

arghilla1di Stefano Perri – Esiste una Reggio che è spettro di se stessa. Una Reggio che non si vede, ma esiste. Una Reggio lontana dai fasti del centro storico, lontana dagli esercizi commerciali del Corso Garibaldi e dalle passeggiate sul Lungomare. Esiste una Reggio che affonda nel degrado, che combatte giorno dopo giorno per non affogare nella melma retrograde dell’abbandono. Ad Arghillà, quartiere nell’estrema periferia nord della città, il tempo sembra essersi fermato. E le contraddizioni di una Calabria che fatica tremendamente a venire fuori da una spirale di sottosviluppo emergono in maniera evidente e drammatica.  Negli ultimi anni sono stati tanti i proclami da parte della politica e delle istituzioni cittadine che promettevano di restituire alla periferia nord della città la dignità che merita, ma nella fase attuale non solo non si vede una soluzione a breve termine, ma negli ultimi tempi sotto certi aspetti la situazione sembra addirittura peggiorata. Accade cosi ad Arghillà che quello che doveva essere il fiore all’occhiello del quartiere sia diventato invece uno dei simboli peggiori del degrado. Parliamo del Centro Polifunzionale “La Piazzetta”, una struttura nel cuore della zona residenziale, nata con l’intento di dare vita ad una serie di attività commerciali che potessero servire i cittadini del quartiere senza obbligarli a spostarsi per diversi chilometri per effettuare i propri acquisti . L’obiettivo era quello di rianimare una zona che negli ultimi anni si era trasformata in un vero e proprio quartiere dormitorio, dando anche la possibilità ai cittadini di sfruttare durante il tempo libero gli spazi verdi di un’area che, come indica il nome stesso “La Piazzetta”, doveva diventare anche un punto d’incontro sicuro per ragazzi e bambini del circondario. Il Centro Polifunzionale era stato costruito dal Comune di Reggio Calabria e affidato al Co.Ge.M, consorzio di gestione dei mercati cittadini, che aveva il compito di contattare i commercianti tramite la Camera di Commercio e curare la gestione complessiva dell’opera. Ma dopo l’inaugurazione e una iniziale fase di normalità, la situazione versa oggi in uno stato di assoluto abbandono. Di tutti i negozi che originariamente avevano richiesto locazione all’interno della struttura oggi solo quattro hanno resistito. Ad oggi sono attivi solo un supermercato, una frutteria, una cartoleria e una lavanderia. Tutti gli altri sono stati costretti a chiudere spinti dal degrado assoluto nel quale versa la zona. E ciò la dice lunga sulla parabola discendente che ha subito la vivibilità dell’area. “Noi siamo qui solo perché abbiamo la testa dura e non vogliamo mollare – commenta Chiara Votano, titolare della frutteria all’interno de “La Piazzetta” – ma ci sarebbe solo da chiudere e andare via perché qui le cose vanno sempre peggio”. Gli affari vanno male, lamentano giustamente i commercianti, perché le condizioni dell’area circostante al centro non invitano di certo i clienti a recarvisi per i propri acquisti. Al momento, nonostante le continue e pressanti richieste da parte dei cittadini e dei commercianti che operano all’interno della struttura, sembra che tutte le istituzioni competenti si siano lavate le mani della pulizia e della manutenzione della struttura e degli spazi intorno ad essa. In particolare quello che lamentano i cittadini ed i commercianti è il degrado assoluto in cui riversa l’area. Anzitutto la strada, ormai trasformata nel letto di una fiumara, con una serie di voragini che con la sicurezza degli automobilisti hanno ben poco a che fare. Una situazione in ogni caso simile a tutte le altre strade del quartiere. Un capitolo a parte va dedicato agli spazi verdi, ormai totalmente abbandonati all’incuria. L’erba cresce alta e si mescola alla spazzatura lasciata a marcire, tanto che dal tramonto in poi sono solo dei grossi ratti a usufruire del centro polifunzionale. Le panchine sono state completamente divelte, i vialetti interni sono ormai totalmente dissestati e i muri sono in gran parte sporchi ed imbrattati. Insomma la condizione dell’area è diventata invivibile e il degrado sembra continuamente aumentare. In una situazione del genere anche l’aria sa di sporco, di abbandonato. Non è strano che i cittadini del quartiere ci pensino più di una volta prima di metterci piede. “Dopo la dismissione della Cogem – continua la commerciante Votano – è del Comune la responsabilità della pulizia e della manutenzione dell’area. Ma il problema qui è che gli amministratori non ti ascoltano, perché non sei nessuno”. Sia la Leonia, società che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani e lo spazzamento delle strade, che la Multiservizi Srl, che invece si occupa della manutenzione dei parchi e del verde pubblico, hanno più volte detto ai commercianti di non poter intervenire perché la zona risulta di proprietà privata. E le condizioni continuano a peggiorare. Del parco giochi che originariamente era stato installato all’interno dell’area ormai rimane solo un vago ricordo e addirittura spesso è capitato che i vandali si siano spinti fino allo sradicamento di alcuni alberi e piante ornamentali. La situazione diventa addirittura paradossale quando scopriamo che all’interno del Centro Polifunzionale esiste anche un servizio di accoglienza per minori gestito dalla cooperativa sociale “Voce amica”. Il servizio, finanziato dalla L.285/97 (e patrocinato dall’assessorato per le Politiche Sociali), è denominato “La Piazzetta…oltre la strada” ed è un punto di sostegno per i ragazzi disagiati del quartiere e per le loro famiglie di origine etnica diversa. Ma quale esempio possono dare ai questi ragazzi delle istituzioni completamente assenti che lasciano la zona in uno stato di totale abbandono. Com’è possibile in una condizione del genere sviluppare quel senso civico e quel rispetto necessario a comprende che i beni pubblici vanno tutelati perché sono di tutti, e non di nessuno. Una riflessione è d’obbligo. Proprio nelle zone della città dove il degrado è più forte le istituzioni dovrebbero essere più presenti. Quasi sempre invece si verifica la situazione contraria. Al degrado si aggiunge degrado. E’ un cane che si morde la coda. E a farne le spese sono sempre i cittadini che all’abbandono da parte delle Istituzioni ci hanno ormai quasi fatto l’abitudine.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :