A Maratea come Rio de Janeiro incontro al Papa
di Anna Giammetta
Un viaggio con le amiche ma non per divertirsi, stare al mare o rilassarsi. Un viaggio diverso, più spirituale, incontro al Papa per l’occasione della GMG 2013 (Giornata Mondiale della Gioventù).
Quest’anno si svolge a Rio de Janeiro con la statua del Cristo Redentore, la più grande al mondo, posta a 700 metri sul livello del mare sulla cima della montagna del Corcovado che ti accoglie a braccia aperte
Ti piacerebbe partecipare, ma non hai la possibilità di andare in Brasile? Non rinunciare al tuo sogno. Fa la valigia e punta verso la Basilicata, destinazione Maratea.
L’incantevole scenario della “Perla del Tirreno”, infatti, è stato scelto per ospitare l’evento di contemporanea alla GMG di Rio de Janeiro (il 27 ed il 28 luglio), in quanto il Cristo Redentore, che si eleva sopra la baia di Maratea, richiama il Corcovado e la città di Rio.
viaggio spirituale
Anche qui troverai la statua del Redentore che, a braccia aperte, dalla cima del monte San Biagio domina il cristallino mar Tirreno, spiagge assolate e tanti giovani, di diverse provenienze, che si raccoglieranno intorno al Papa, per pregare e fare festa con lo stessa clima gioioso e colorato dei loro coetanei d’oltre oceano.
Collegamenti in diretta con la città brasiliana, uniranno i continenti, le emozioni, l’atmosfera e gli occhi di migliaia di ragazze e ragazzi (http://giovanibasilicata.wordpress.com/).
A collegamento spento, Maratea, merita una visita più accurata tra le sue bellezze naturali e paesaggistiche. Incastonata nel golfo di Policastro, la “città delle 44 chiese” così com’è anche chiamata per i suoi tanti edifici sacri di epoca diversa, non finisce di stupire. Tra i suoi vicoli ci sono diversi laboratori artigianali per la lavorazione del cuoio, del legno e della ceramica, dove potrai sbizzarrirti con lo shopping.
Per una sosta golosa, da non perdere i “bocconotti”, golosi dolci di pasta frolla ripieni di cioccolato, crema o confettura di amarene, della pasticceria Panza (via Angiporto Cavour, 9). Il locale è piccolo e si entra pochi alla volta, facendo la fila al banco vetrina, ma ne vale davvero la pena.