Grazie alla giornata calda, al sole e ai colori che solo l’autunno sa regalare, il paese è stato preso d’assalto dalle persone che giravano curiose fra le bancarelle del mercato di prodotti tipici, chi riproponeva gli antichi mestieri, chi impagliava sedie, il fabbro che forgiava spade, e i giochi antichi quelli dei nostri nonni, ecc.
Passeggiando, ci siamo infilati in una via laterale, siamo arrivati in un piccolo borgo in pietra bellissimo, ristrutturato, dove c’è un vecchio mulino funzionante di quasi un secolo fa, con il mugnaio ottantenne che l’ha gestito per una vita, orgoglioso macinava il grano, avvolto da una nube bianca di farina sottilissima, con il quale ho potuto scambiare due parole e mi ha spiegato la storia di quel mulino che stava per essere
Lasciato il mulino alle spalle, ci siamo diretti verso il cuore della festa, la dove vendevano il tartufo, l’aria era carica di profumo del prezioso tubero, così non ho resistito alla tentazione di acquistarne, e appena arrivato a casa mi sono messo ai fornelli con l’intenzione di preparare un piatto di tagliatelle.
La preparazione è molto semplice, una fonduta leggera di Parmigiano Reggiano preparata con: 1 cucchiaio di Parmigiano Reggiano, 1 cucchiaino di amido di Mais e 1/3 di bicchiere di latte, fatto addensare il tutto sul fuoco, fino a formare una crema piuttosto liquida.
Cotte le tagliatelle al dente le ho fatte saltare un minuto nella fonduta poi le ho impiattatte, e ho affettato sopra il tartufo, una bontà.