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Vice Presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici interviene sulle propietà fondiarie

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Il prelievo Imu sulla locazione potrà esser superiore al 15% dei canoni.Effetti deleteri sul comparto.Intervenendo al convegno “Nuova fiscalità per i fabbricati rurali” organizzato a Milano dalla Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria, il vicepresidente di Confedilizia e presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ha affermato: “In questo momento di grave crisi economica che sta travolgendo il settore immobiliare e della locazione, con affitti e prezzi di vendita in caduta verticale, con sfitto e invenduto dilagante, con vaste insolvenze di inquilini abitativi, commerciali e professionali che non riescono più a pagare i canoni di locazione, il Governo ha varato la più severa e grave manovra fiscale sugli immobili, dal dopoguerra ad oggi: anticipazione dell’Imu, che produrrà un prelievo fiscale superiore al 15% del canone di locazione (annullando ogni beneficio connesso alla cedolare secca e gravando in modo intollerabile tutti i casi di inapplicabilità di detta imposta sostitutiva) e riforma catastale che porterà ad effetti espropriativi di vasta portata.
L’Imu ibrida, derivante dalle modifiche introdotta dal “Salva Italia”, viene applicata anticipatamente e con una normativa dall’effetto distorsivo:
Vice Presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici interviene sulle propietà fondiarie- coefficienti moltiplicatori che rappresentano dei veri amplificatori delle sperequazioni e delle inique disuguaglianze contenute nella attuale situazione catastale.
Con possibile violazione dell’art. 3 della Costituzione: principio di uguaglianza e di ragionevolezza.
- nessuna riduzione agevolativa per gli immobili locati, come viceversa era previsto nella legge istitutiva dell’Imu.
- destinazione allo Stato della metà del gettito derivante dalla applicazione delle aliquote base dell’Imu: il che trasformerà i comuni in esattori dello Stato, privandoli di ogni possibilità di avere tributi propri, ai sensi dell’art. 119 della Costituzione.
Inoltre i comuni saranno impossibilitati a praticare politiche fiscali proprie per agevolare attività , come la locazione, meritevoli di tutela.
Con la riforma catastale, inoltre, l’imposta sulle successioni tornerà ad avere effetti espropriativi sui beni immobili.
Le promesse di abbassare le aliquote di tutte le imposte immobiliari, a seguito dell’attuazione della riforma stessa, consideriamole per ciò che son sempre state nella storia della fiscalità del nostro Paese: promesse…
Attualmente siamo a meno del 19% di case in locazione, e le locazioni ad uso diverso dall’abitativo sono in grave sofferenza.
Se vogliamo che si aggravi l’attuale situazione, andiamo avanti su questa strada; soprattutto manteniamo in vita i fattori di iniquità e di disuguaglianza previsti nelle norme fiscali varate.”
Al convegno, che ha delineato il quadro complessivo della nuova fiscalità per i fabbricati rurali – notevole aggravio fiscale a causa dell’IMU, aumento rilevante dei coefficienti moltiplicatori da applicare alle rendite catastali, IMU anche per i fabbricati rurali finora esenti da ICI – sono intervenuti proprietari agricoli ed esperti: il presidente della Federazione della Proprietà Fondiaria Ugo Dozzio Cagnoni, Salvatore Scarpino, Agenzia del Territorio; Nicola Caputo, responsabile fiscale di Confagricoltura; Gian Paolo Tosoni, fiscalista; l’ANCI; Camillo Paveri Fontana, presidente della sezione lombarda delle Dimore Storiche; Vittorio Brancaccio, presidente di Agriturist.
I lavori, moderati da Luigi Costato, professore emerito di Diritto dell’Unione Europea nell’Università di Ferrara, sono conclusi dal senatore Paolo Scarpa Bonazza Buora, presidente della commissione Agricoltura del Senato. comuincato stampa 27.03.2012


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