Vicini di casa

Creato il 24 aprile 2012 da Sabby

Il mio è un piccolo paese, ci conosciamo tutti, più o meno.

Vivo in un piccolo borgo di pescatori. Gente adusa al silenzio. Vecchi pescatori che ora si ritrovano sulla banchina del porticciolo per rinfrescare la memoria, come leggera brezza che si posa, delicata, sui loro pensieri, ormai stanchi.

La mia è una tradizione diversa. Dove abitavo prima di sposarmi esiste ancora la chiacchiera con il vicino di casa. La mattina si esce e si fanno due chiacchiere con la donna fuori al balcone, o la dirimpettaia. Si conoscono le abitudini e anche quello che si prepara per pranzo. Da bambini mia madre, dopo cena, nelle serate primaverili, ci portava da qualche vicina, dove,  con la rispettiva  sediolina, si stava seduti tutti insieme per sentire storie forse inventate ma con tutto il profumo del piacere della convivialità.

Invece qui, in questo piccolo borgo, c’è quasi guerra tra vicini. Forse perché tutti, o quasi, figli dello stesso mestiere, quello di pescatori, che in mare non pone confini e risponde alla legge: “dove peschi tu posso pescare anch’io”. Così l’antica passione si trasforma in gelosia e pettegolezzi e quando non può in mare estende il suo veleno sulla terra ferma, con ripicche di varia natura: dalla denuncia per una finestra non condonata, al divieto di parcheggiare davanti alla propria casa, ecc..

Così se l’antico proverbio recita “tra moglie e marito meglio non mettere il dito”, il proverbio, qui, si estende anche al vicino di casa: “tra vicino e vicino meglio non mettere il dito”!!!!!

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