Bella estate? Quella la scrisse Pavese.
Finché sento cicale frinire, non vivo,
se non in uno stato semivegetativo,
in una specie di apnea, quasi completa.
Bene qui stanno solo i placidi cigni,
con la pancia nell’acqua, e i litigiosi
gabbiani, che bassi sorvolano i tetti…
Verrà poi l’autunno, col suo fresco
e quell’improvviso sparire dei rondoni
e i mille colori, da vedere per l’ultima
volta, sì, perché sarà questo il tempo
di arrivo a quel bivio, alla svolta
da prendere o dare a una vita che
di senso ormai sembra averne assai
poco, almeno in questo formato
presente, che solo va avanti per forza
di gravità e, se si muove, è per inerzia.
VICINO A QUEL GIRO DI BOA
Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, scritto qui sotto – o un ‘Mi Piace’ cliccato – non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un GRANDE piacere a me, quando lo leggerò! Grazie. :O)
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