Victoria Surliuga: esce nella notte …

Da Narcyso

Victoria Surliuga, APNEA, illustrazioni di Ezio Gribaudo, disegnodiverso 2015

Conviene incominciare a leggere questo libro partendo dal testo di pag. 54

può essere difficile
muoversi senza una geografia
alle quattro di notte
si può seguire il muro
con le mani
oppure stare fermi
assorbire dai piedi
il freddo del marmo

di certo le cellule neuronali
quando sei impastato
sembrano olive avvizzite
se sei sbriciolato
sono mandarini sbucciati

l’importante comunque
è fingere di non essere qui

Azzeramento, dunque, e finzione “l’importante comunque è fingere di non essere qui”;
perché il libro risulta essere un catalogo illustrato di paesaggi sospesi tra il metafisico e la fiaba, dentro i quali si svolgono le azioni crudeli di un io a volte bambino, a volte donna adulta; altre volte un noi, un loro…
Lo sfondo dell’io adulto è una metropoli che svaria tra una periferia e l’altra, collegate dal viaggio di un aereo, di una doppia patria e di uno spaesamento. Quando questo io è bambina, lo sfondo è il regno del Bianconiglio e della Regina di Cuori, con un surpluss di crudeltà in più, di archeologie umane che affiorano come foglie dalle stagioni della vita e stravolgono il paesaggio.
Apnea, dunque, sprofondamento, anche immaginifico, nei fondali dell’inconscio, dove ogni cosa fluttua, mostrandosi nella sostanza potente e inconsistente di cui sono fatti i sogni ma dove, eppure, ogni cosa ha ancora sete di vita, si incesta e ritorna.

mentre il coltello taglia
la pelle in superficie
tra l’inizio del profilo
il mignolo teso
wurstel a cui sfila
il rivestimento

la forbice è andata
troppo in fondo
un dolente strappo
esce un accenno
di sangue
brucia il taglio

porta la mano alla bocca
succhia piano
appoggia la lingua
si dice la saliva
anestetizzi
p. 22

Come si vede, questi versi possono leggersi in forma di cronaca, di descrizione di un avvenimento spicciolo; oppure come altro, e questo avviene quando si allarghi la focale dell’obiettivo per cogliere il contorno, la provenienza.

poi alza la testa
ci sono altri libri da leggere
per questo articolo

pensa che il lato sinistro
della mano è ancora intatto
p 22

Surliuga adotta lo spessore di una tavolozza stratificata in cui i colori sembrano portare un senso, una sinestesia complicata: il verde dei ricordi, l’ oscuro blu delle offese, il rosso che evoca il sangue e la vita, soprattutto il nero indistinto da cui emergono le guglie sprofondate dei grattacieli, delle cattedrali moderne. Mentre l’oro sembra raggrumarsi nella sostanza vischiosa della materia, il regno sotterrato e inarrivabile di un senso perduto, di un’altra possibilità della vita.
A partire dal primo grido, dal primo fotogramma del mondo.
Sebastiano Aglieco