Il Colosseo è una delle attrazioni culturali più visitate al mondo in assoluto. Ciò nonostante ne il Comune di Roma (con la Polizia Municipale), ne il Ministero degli Interni (con la Polizia di Stato), ne il Ministero della Difesa (con i Carabinieri), ne il Ministero dell'Economia (con la Guardia di Finanza) riescono a garantire un presidio efficace: siamo il paese con più forze dell'ordine in Europa e con meno controlli in strada. Per non dire che, vista la situazione, bisognerebbe chiamare in causa anche l'Esercito stesso, perché no!? Gli abusivi agiscono indisturbati e ormai presentarsi nell'area del Colosseo (fate una prova: uscite dalla Metro e sedetevi sul bordo dell'aiuola di fronte e osservate cosa vi succede...) è una esperienza spiacevole, antipatica, che lascia un cattivissimo ricordo.
Ieri c'era l'ultima replica della Medea di Sofocle dentro al Colosseo. Dopo 15 anni l'arena si apriva ad un grandioso spettacolo teatrale. Un evento storico, epocale. Gestito tuttavia con controlli zero. L'area della biglietteria era infestata da venditori abusivi di bottigliette d'acqua (buono il prezzo di 1€, discreto il successo commerciale grazie al gran caldo seppur all'ora di cena) che anche con notevole insistenza cercavano di piazzare mezze minerali agli spettatori.
Molti compravano: li condanniamo? Neppure più di tanto se si pensa che l'Area Archeologica Centrale della città, seppur toccata da flussi enormi di visitatori, non ha mai pensato di dotarsi di punti vendita di generi di conforto. Niente bar, niente ristoranti, niente distributori. Così si lascia carta bianca ai privati, no? E' sempre stato questo il patto. Solo in queste settimane il bravo nuovo soprintendente Francesco Prosperetti sta cercando di rimediare. Per il momento, però, siamo allo squallore più profondo. Con gli abusivi che riescono a macchiare anche occasioni culturali di altissimo profilo.